Pubblico

Cara Claudia buon giorno, stamattina ho deciso, pochi minuti fa, di usare questa millimetrica opzione, scrivere assieme a te un post sul mio blog, per riassumere un po’ di cose con tutta l’intensità possibile e avendo a fianco la mia arte, il mio modo di esprimermi, la mia quintessenza evocatrice che è lo spettacolo.

Mi sembra interessante, adesso mentre la formulo, questa soluzione perché mi permette di essere autentico, che è la mia più grande ambizione. Ricordo Paolo Virzì, il famoso regista che tu conosci e che io ho incontrato nel 1995, anni fa quando aveva diretto soltanto un film, e poi nel 2002 quando si trovò ad affrontare un momento di grandissima difficoltà in occasione delle riprese del suo film “My name is Tanino”. In quel periodo io ero a Venezia a realizzare un reportage e raccolsi direttamente da lui questa esperienza dalla quale ne uscì fortificato e oggi si può dire vincente. Me lo chiesi allora e me lo continuo a chiedere oggi mentre parlo con te, quante persone gli sono state veramente accanto in quella esperienza incredibile in cui per un periodo rimase bloccato in America a causa di problemi economici. Alcune di queste persone oggi forse fanno parte della sua squadra, di quella resistenza che realizza arte ad ogni costo e tu sai meglio di me che Paolo Virzì di cose belle ne ha fatte tante e continua a farle. Io apprezzo molto la sua cinematografia, in particolare come sa gestire il ruolo delle donne in tutte le sue opere, la ritengo una maniera eccellente. Gestire artisticamente o managerialmente una donna penso che sia molto difficile perché a differenza dell’uomo, che anche se fatica sta nei ranghi e facilmente si estranea, la donna ci mette sempre qualcosa di suo, un condimento con più o meno sale o peperoncino. E’ sempre più raro vedere un uomo col borsello, è naturale vedere una donna con la borsa. Ci stupiamo quando vediamo un uomo col borsello, ci stupiamo quando vediamo una donna senza borsa. Lo consideriamo funzionale quando entrambi hanno il marsupio.  Nel caso nostro tu sei arrivata all’interno della mia organizzazione come per magia e nella stessa maniera hai creato pozioni magiche e anche sovversive cercando strade con il tuo umore che giustamente ti meriti in quanto sei.

In funzione del periodo e di ciò che la vita mi ha presentato di volta in volta ho cercato di contenere questi flussi, qusti coriandoli, queste diverse sensazioni con questa mia ricerca spasmodica che, ritorna con quella magia di cui ti ho detto prima e che comprende anche la mia esplosività. Anche se in maniera surreale tutto questo è anche mio, la stessa necessità, la stessa bramosia, lo stesso sguardo verso un mondo che si chiama arte e che vive di rappresentazioni visive e spettacolari mi appartiene.

Siamo due individui aperti al mondo, desiderosi di dare al mondo un contributo che vivono in questo momento nello stesso recinto con due età diverse.

Cosa chiedo in questo momento alla vita? Chiedo un aiuto. Chiedo un aiuto che mi permetta di costruire, realizzare, utilizzare e soprattutto mettere a reddito tutto lo spettacolo che la mia mente produce ogni istante. La consapevolezza dell’artista è una conquista, è molto difficile che un artista nella sua massima espressione creativa si renda conto di quello che sta accadendo perché molto spesso l’artista è tradito dalla sua stessa emozione, e può essere anche tradito dall’ambiente e la contingenza nella quale vive. La consapevolezza rende questo passaggio, il tradimento, prima di tutto meno doloroso e poi, la consapevolezza lo aiuta ad attraversare questo malessere e a realizzare ciò che la sua vocazione, il suo spirito, la sua anima, la sua saggezza hanno prodotto. Tu forse non sai. o forse sai, che ho iniziato le riprese del mio film lungometraggio dal titolo provvisorio “Taltà” dedicato all’universo femminile. Ho già intervistato due donne in forma diretta e altre due in forma indiretta. Quando dico diretta è perché sono consapevole totalmente di cosa sto facendo e di dove sto andando, quando dico indiretta è la fase di sperimentazione alla ricerca di…

Stamattina, come quasi ogni mattina, nel momento in cui la mia anima ha deciso di essere più forte della mia mente, lo scenario mi si è presentato vastissimo in cui mi sono svegliato e alzato dal letto. Dopo aver pregato il mio mantra per circa un’ora e dopo aver sentito per messaggio la mia fidanzata sono uscito a fare una lunga camminata guardando l’orizzonte dei miei sogni.

Il mio primo pensiero sei stata tu infatti ti ho mandato un messaggio dicendoti che ci saremmo visti con mezz’ora di ritardo; il secondo pensiero è stato stare sul pezzo ed in questo caso ho voluto inconsciamente riprendere una frase che ieri a casa di mia sorella Paola ho letto sul catalogo Ikea che dice così: “Gustati la vita. Ogni giorno.”. Immagina me che parto a piedi da casa mia, tu sai dove abito e scendo fino a Piazza Europa lungo la via Duca degli Abruzzi, costeggio il mare a sinistra fino ad Ognina e risalgo per la circonvallazione, un’ora circa di camminata. Arrivato alla farmacia vicino a casa mia ho deciso di entrare, nonostante fossi molto sudato e con i capelli scompigliati.. in completo da jogging, per comprare un po’ di tiglio che è una tisana che abitualmente prendo la sera prima di coricarmi. Nello stesso istante in cui ho deciso di entrare in farmacia, ho anche deciso di chiedere ad una delle dottoresse che abitualmente trovo dietro il bancone di poter essere intervistata. Quindi immagina me con quel pizzico di sano fiatone, sudato quanto basta, con gli auricolari del telefonino, con il mano il kwai perché avevo troppo caldo, che entro in questa farmacia spinto e motivato dalla sua stessa vita, dalle sue stesse ambizioni, dal suo stesso coraggio. Mi accoglie la dottoressa che io speravo mi accogliesse. Dopo che le ho chiesto quello che mi serviva in maniera assolutamente spontanea le ho chiesto se posso farle un’intervista in merito al mio film in lavorazione. Lei mi ha risposto immediatamente di si, contenta di farlo e in un foglietto di carta mi ha scritto i suoi dati. Felice di questa conquista attinente al mio film, attinente alla mia arte, attinente alla mia continua ricerca nell’ambito dello spettacolo, ho continuato il cammino verso casa, e in fretta perché era già da un’ora che ero fuori e tu saresti arrivata dopo venti minuti circa. Di fatto sei arrivata con 10 minuti di anticipo e non sapendo come intrattenerti perché ancora non pronto ti ho proposto di leggere un articolo con un titolo già evocativo “Le idee migliorano il mondo”. Ed è proprio così che è, la seconda idea, dopo quella di farti leggere l’articolo che ho avuto, ed è nell’istante successivo, quella che stiamo conducendo io e te.

Condividere il mio punto di vista con te e realizzare la mia soluzione tenacemente, concretamente e soprattutto culturalmente, questo è oggi il mio scopo, una grandissima ambizione che mi permette di vincere sul mondo intero aprendo strade nuove incontaminate. La nostra crescita culturale è un beneficio per l’umanità. Quando noi trasformiamo una nostra condizione, noi realizziamo un tesoro. Quando noi realizziamo un tesoro, noi realizziamo valore che appartiene non soltanto a noi, ma al mondo, al nostro ambiente anche se in quel momento c’è il temporale assoluto. Noi cambiamo ad ogni istante in funzione alle scelte, al travaglio, all’obbiettivo o obbiettivi o alle determinazioni poste. Quello che stai vivendo con me in questo momento, alla luce di questo scritto è quello che io chiamo l’effetto carambola. La carambola tra tutti i significati che ha, è la principale specialità del gioco del biliardo. Ad ogni giocatore viene assegnata una delle due biglie, gialla o bianca, mentre quella rossa ha la funzione di pallino. In genere il gioco consiste nel far carambolare la propria biglia usando la stecca. Solitamente per far carambolare la propria biglia è necessario colpire la biglia avversaria e poi il pallino o viceversa.  La funzione più nota e diffusa sta nel fatto che il giocatore per guadagnare un punto,  deve far rimbalzare su tre sponde la sua biglia colpendo le due altre biglie.. il mio punto d’interesse adesso è fermarmi sul concetto del rimbalzo.

Il rimbalzo in cui la tua idea, la tua percezione, il tuo interesse che è il tuo scopo gioco in relazione al presente si connota nel miglior modo possibile a favore dell’universo, rimbalza con le idee di altri e con quello che lo contiene, azione propedeutica a. Cioè agire in una direzione non in maniera diretta, ma in maniera indiretta soprattutto nel caso di una resistenza dell’ambiente stesso. Riassumo tutto questo ampio concetto in un atteggiamento di pazienza. E se ho pazienza io ho uno scopo.

Il mio scopo è produrre arte. Il mio scopo è produrre dialoghi spettacolari che posso rendere tali in uno scenario teatrale o cinetelevisivo ampio. Quanto pensi ci abbia impiegato per arrivare stamattina con te a questa esposizione? Molto più tempo di quanto si immagini, un lavoro costante e minuzioso.

Desidero essere onesto con me stesso e con chi mi sta accanto e realizzare ciò che so fare, ciò che ho imparato a fare e imparare anche dell’altro gradualmente. Quello che so fare maggiormente è attivare un contratto di relazione tra due o più persone, in qualsiasi condizione trasformando la realtà in fantasia. Questo a volte è ed è stato sottovalutato da altri prima di tutto da me stesso. Adesso la direzione è unica. Sono le emozioni che ci guidano. Mi servo del dolore come un alleato. Questo assunto di base sta nella mia consapevolezza di essere un uomo che ha imparato a farlo e continua a ricercare il modo migliore per fare della interazione uno strumento spettacolare.

Come ti senti in questo momento Claudia?

Io mi sento un indomito costruttore di pace e di arte.

Forse in questo momento specifico non senti l’auspicata forza che ho e che sto cercando di passarti, sono certo che questa forza per l’effetto carambola ti arriverà, ne sono assolutamente certo perché è la causa che sto ponendo e senza causa non c’è nessun effetto.

Questa è la sfida per fare della condivisione uno strumento di valore e di arricchimento personale, della persona che fruisce dello spettacolo, dell’atmosfera, del magma energetico da me prodotto assieme agli attori e ai tecnici posti in campo sia da una mia scelta, sia da un mio lavoro esistenziale, sia da un dono dell’universo.

Tu, Claudia, appartieni a questo terzo step che io sto valorizzando più che posso anche se i venti contrari hanno soffiato imperterriti e senza giustizia volendomi fare desistere ad ogni costo dalla missione posta in campo.  Anche in questi giorni. Anche stamattina. Anche adesso. Nello scompiglio c’è la magia del vento. Desidero mettere in campo due strade da subito, anzi aggiungo tre strade, questa è la mia proposta.

La prima è la meravigliosa strada della scelta e della determinazione conseguente che è l’inimmaginabile potere intrinseco ad ognuno di noi, in cui sono riposte le nostre scelte, le nostre ambizioni e i nostri fabbisogni.

La seconda è la strada del laboratorio, ovvero tutto diventa un’opportunità di crescita e di guadagno culturale nella misura in cui usando l’effetto carambola da un’azione di ginnastica fisica godiamo di un risultato culturale e consono al nostro progetto come quello appena raccontato di stamattina per il contatto a supporto del mio nuovo film, e diventa perfetto per altri che lo vivono arricchiti. Recente bella esperienza con il mio film Esame di lealtà.

La terza strada è quella del da farsi, dell’operosità, ovvero quella strada in cui ci sono delle procedure da eseguire e vanno eseguite. Quella strada in cui c’è una disciplina, delle regole, delle procedure da realizzare che sono bel lontane dallo spirito dell’artista che tutto vuole tranne stare in gabbia. E’ doveroso pensare che gli adempimenti sono importanti per produrre ogni cosa che abbia una sua funzione di responsabilità produttiva, remunerativa.

Per la prima strada penso a me e sto a guardare te perché è una strada diversa da entrambi in piccole e grandi cose, è quello che ci dice la pancia che costruisce ognuno di noi in funzione della sua quintessenza.

Per la seconda strada decido, anche con questa esperienza che stiamo vivendo adesso, di fornirti tutti gli spunti possibili perché tu possa decidere consapevolmente anche se la meta è più lontana di quanto tu pensassi. Ogni viaggio parte d un passo.

La terza è la strada dell’azione in cui si punta a costruire una casa di volta in volta con tutti i confort e soprattutto funzionale alla nostra vita e a quella degli altri. Una casa è l’ambiente, è lo spazio primario,. Per casa si intende un luogo amorevole per il nostro essere. E’ impossibile esprimerci se non studiamo prima, se non capiamo il meccanismo che conduce il meccanismo stesso.  Per casa intendo un luogo di cultura in cui chi vuole può servirsene al costo che ne consegue tanto quanto si utilizza un viaggio, un ristorante, un museo, un libro, una tisana per il proprio benessere personale.

Ho, sto usando e userò metafore, racconti, storielle, ho usato tutto questo perché come dice Anthony Robbins “il segreto del successo è imparare ad usare il piacere ed il dolore invece che lasciarsi usare dal piacere e dal dolore.” continua Anthony Robbins “se ci riuscirete avrete raggiunto il controllo della vostra vita altrimenti, sarà la vita a controllare voi”.

A questo punto guardo bene quello che ho sul tavolo, idee chiare. Sono quelle idee che trasformano il mondo, progetti ai quali credo come il nuovo film in lavorazione, il teatro comunitario, il mio nuovo libro “Parlo con la musica” e tante altre cose che tu stessa sai che metto in ordine in funzione alla propria pertinenza e essenza. Aggiungo a tutto questo la capacità con un lavoro continuo ed incessante di trovare aiuto, un aiuto concreto, sincero e necessario per costruire attimo dopo attimo nel miglior modo possibile ogni particolare, ogni dettaglio nella sua più alta funzione.

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