Luca

Luca: romantico, determinato, ripetitivo, curioso, elegante, teatrale

 

 

 

  • Contare i passi come in un gioco di bambini e nel frattempo giocare a nascondino. oggi ti ritrovi a leggere sul divano e pensare a come crescere, a chi sono e dove vado, o meglio dove voglio andare. Il mio essere romantico è imbattibile. Preferisco il bagno a mare al tramonto perché è una sensazione unica ed abbracciante. Quanti sono, chi sono, mi diverto a fare queste considerazioni. Giro su me stesso come una danza libera e su questo pensiero della libertà ci ragiono come riempire una caraffa d’acqua goccia a goccia. Questo la musica lo sa e giochiamo assieme. Vorrei saper suonare bene questa musica, con la chitarra, con un po’ di allenamento e determinazione ci posso riuscire perché quando mi metto in testa qualcosa ci riesco. Mi frega la ripetizione che anche se sopporto mi annoia. Domani colazione presto e annaffio le mie piante e se non ce l’ho è come se le avessi perché tra un sogno e la realtà c’è solo un’intenzione.

 

 

  • Medito aprendo un libro, lo faccio sempre anche se è una scusa perché a volte spesso, manco leggo, faccio finta mentre ignaro vagabondano i miei pensieri. Ripetere in maniera anche ossessiva senza neanche a volte capire. Se prima era l’acqua, oggi è raccogliere dei limoni, o che so io. Faccio piano senza fretta, e se ci dovesse essere la fretta mi adeguo. Battito in levare, pronti si va, proietto tutto quello che posso. Guardo e guardo e la precisa cosa capita che mi sfugge. Per cogliere quell’essenza paradossalmente mi viene meglio se sono distratto. Ammiro l’eleganza, mi coccolo, e mi guardo allo specchio mentre mi faccio domande, le stesse. Nel ripetere trovo una garanzia. Routine d’abitudine che elabora, come bollire una pentola d’acqua evocante il turbinio dei paesaggi che mi costruisco. Leggo le fiabe con tutta la dolcezza che posso.

 

 

  • Attesa meditazione, un po’ come quando si fa una sigaretta. Lo stupore è quello che cerco, il cambio di programma mi diverte. Come una processione in cui alcuni ballano in una maniera e altri in un’altra. Vorrei prendere qualche volta un autobus, è un piacere che mi voglio passare per fissare tutte le persone che incontro. Entrare nelle loro vite. Portare a casa le loro poesie, i loro camini accessi, i loro sguardi. Mentre bevo un caffè.

 

 

  • Vacanza o dentro una natura per scelta. Teatro, evocazione e dolcezza che conosco solo io. Al centro di una discussione. Parlano di me, parlano a me bambino mentre gioco a palla tutto sudato su uno spiazzo di terra battuta. E correre per essere, magia dello spettacolo e le illusioni che provochiamo in un pubblico e le sue mille domande in un silenzio irreale ascolto.

 

4 selezioni rispetto alle tradizionali dispari da 3 a 7

Mi chiedi di aggiungere “Quello che vuoi tu :)”.

Cerco un brano che sia per te un apri pista, che distragga la tua routine. E che allo stesso tempo conservi quella eleganza autentica o clonata che a te piace.

Sono indeciso tra Gershwin e Miles Davis nei loro brani più vivaci, scelgo Strike up the band strike up the band di George e Ira Gershwin di cui la prima versione risale al 1927, si sente l’energia del musical. il suono del clarino e di tutti i fiati, rullante e grancassa compresi i campanelli che confermano la bellezza e leggerezza di questo suono americano

 

 

  • Una giornata tipo, il suono della sveglia, gli uccellini che cinguettano come sul balcone di Cenerentola. Controllo l’agenda e sistemo le mie cose. Inizio la giornata in tutte le direzioni con tutto ciò che sono i conseguenti adesso. Retorica e ripetizione si mescolano con ciò che produce il mio pensare. Stasi e movimento. Dolcezza il sogno del romantico. Solo ad immaginarlo un prato e un’altalena. Il gusto per ogni cosa con tutto ciò che ci vogliamo mettere. Attorno tanti altri lavori. Il mondo interagisce. Ci si relaziona si collabora e si balla come vedersi in musical a teatro. Stasi e movimento questo è lo standard finché non arriva un dubbio e quando arriva si riparte come dentro ad un film di Mary Poppins.

Una risposta a “Luca”

  1. Hai fatto centro, caro Salvatore!

    Mi sono ritrovato in tutto quello che hai scritto.

    Mi hai fatto romantico più di quello che sono, ma cui aspirerei ad essere.

    Mi hai fatto riscoprire il piacere del mio essere ripetitivo e routinario.

    Grazie!

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