Giuseppe

Giuseppe: Leggero, centrante, vissuto. Un assieme di stradine compongono il tuo mondo. La capacità di orchestrare l’orchestra. Cosa pensano gli altri, cosa penso io, è un meccanismo distraente. Una grande capacità di ascolto.

 

 

 

 

  • Leggero, centrante, vissuto. Un assieme di stradine compongono il tuo mondo. Molte le conosci le pratichi ancora anche con la fantasia. Quanto sono belli i mezzi pubblici; lì la fantasia si sbizzarrisce. È un continuo tuo immaginare con toni di gioia assoluti. Pause per bere, per pensare e per scrivere l’esperienza. Un unico tempo anche se per più spazi temporali. Il tuo tempo è ampio e ben amministrato. Da una sala d’aspetto o in una balera per te è uguale, stesso format procedurale. Cambia e si modula il tuo sentire in funzione a possibili distrazioni; lì sta il bello perché è l’occasione in più per sorridere.

 

 

 

  • È il tuo sguardo nel tuo locale pubblico; il via vai nel tuo bistrot; il divertimento nel tuo night anni 50. Questa musica è come descrivere la tua modalità di dialogo e approccio con il mondo. La tua capacità di anticipare l’ordinazione di ciascuno e dare ad ognuno ciò che vuole. Per te, a qualsiasi costo, la macchina produttiva soddisfa chi fa parte di questo, il tuo, contesto. Un gioco dinamico e avvincente che coltivi da sempre, ci arriva nell’intuire, ascoltare il suono nel vissuto, nell’ascolto di questo brano. La capacità di orchestrare l’orchestra, che non vuol dire dirigerla; vuol dire farla suonare nelle migliori condizioni. Questa relazione con il mondo è il tuo manifesto passionevole

 

 

  • È il messaggio di gruppo e le sue fasi successive; è il condividere un’idea, una volontà; è la preparazione ed è il movimento che crea. In questa determinata genuinità c’è una presa d’aria, per te, una fuoriuscita di energia. Bob Marley esegue un tipo di sonorità che piace, in un silenzio di accettazione che a guardare bene è un’omologazione. Un ritmo tribale musicale trascinante. Il reggae è un genere originario della Giamaica essenzialmente discendente dallo ska (segno di indipendenza, a volte senza esserlo). Il reggae si è sviluppato come leggera variante del rocksteady (ritmo più lento, affabulatore). In origine sostenuto da rude boy e skinhead (subculture reazionarie). Il reggae divenne poi simbolo del culto religioso giamaicano chiamato rastafarianesimo. Poche parole per vedere lo scenario tra Giamaica e Inghilterra (anime forti, luoghi simbolici di evoluzione). Come si può sentire dalla stessa descrizione musicale iniziale, l’intro, è un suono intenso e altrettanto convenzionale, perché si appoggia su uno stordimento che ne genera un altro, in una convenzione ritmica; sembra un ondoleggiare attrattivo e distrattivo. Sembra un suono sicuro, non lo è. A volte si pensa cosa sia il bello; il bello che piace a tanti. Non capendo questo giro di parole si cade nell’emulazione. Quando si è abbastanza chiari con sé stessi si capisce che questo è un suono rituale che si ripete. Cambia il riff, l’intonazione o la situazione e pur modificando alcuni elementi il tutto rimane come la prima battuta. Un loop in cui si trovano solo sfaccettature e niente di veramente diverso. Quando è così, se si è sensibili come te, aumentano le domande su sé stessi e si incomincia a guardarsi e a giudicarsi pur rimanendo fedeli su chi si è. Cosa pensano gli altri, cosa penso io, è un meccanismo distraente.

 

 

 

 

 

  • Uguale come sopra, anche più inciso. L’unica differenza è che qui c’è il passatempo, la sensazione dell’essere cullato. Tra il cullato e l’amato la similitudine è chiara. Chi si prende cura del mio sentire? Chi mi sta davanti? E se sono solo? I miei Amici? O è la via di uscita di questo brano, mi prendo cura di me stesso, e me la godo. Ecco perché simboleggia una doccia, una buona colazione, l’acquisto che ci piace. In questo brano c’è un coro che ci incoraggia. Invece di puntare la modulazione all’esterno si rivolge ad ogni singolo ascoltatore. Comunque rimane sempre stordente.

 

 

  • Dopo la digressione consumistica si torna a Napoli, in quei vicoli, a quella intimità, a quel calore che è la vita che ci piace. Scegliere Summertime è bello, accogliente e generoso; scegliere questa versione ingrassata di vissuti è delicato e fonte di nuove considerazioni. Questo brano porta a pensare a come sarebbe se avessi e sapessi guidare un bus, o andare sui trampoli. La tua capacità di superare le convenzioni rimanendo te stesso. Aggiungo una tua grande capacità di ascolto, talmente tanta che a volte stenti a crederci. Non sei nonno, ed è come se lo fossi per l’attenzione e l’amore con cui tratti le persone. È possibile che tu possa essere James Baley co fondatore del Barnum & Baley Circus

Una risposta a “Giuseppe”

  1. Ho vissuto a lungo e non vivrò mai abbastanza. Ognuna delle tante esperienze della mia vita è sempre stata scandita e suggestionata dalla musica. Anni fa ho pensato alla morte e a ciò che non potremo più fare in questo mondo. Al primo posto ho messo la musica. L’idea di non poterla più ascoltare mi fa impazzire. Troverò suggestioni altrettanto forti?

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