Tra visioni, incontri e nuove voci del teatro indipendente. Un viaggio nel cuore pulsante del Fringe Off 2025, dove il sogno dell’artista incontra la curiosità dello spettatore.
È un lavoro continuo e costante quello che si respira in questi giorni a Milano, nel fervore del Fringe Off 2025.
Un intreccio di dettagli, visioni e intuizioni che ruota attorno al sogno — l’utopia dell’artista — e alla necessità dello spettatore, mentre la macchina organizzativa si muove come un organismo vivo, capace di armonizzare tutto.
Essere qui, immerso in questa giostra emotiva e professionale, è un privilegio.
Ogni incontro, ogni scena, ogni voce sembra contribuire a un disegno più grande, quello del teatro come luogo di comunità e rinascita.
MARTA, TRA LE STELLE
di e con Margherita Frisone
Un’aspirante attrice sogna il successo mentre affronta la precarietà e le aspettative familiari.
Un viaggio tra realtà e immaginazione, tra desiderio e resistenza, che diventa una dichiarazione d’amore verso i propri sogni.
Margherita Frisone porta in scena una sensibilità viva e sincera. Il suo monologo è un atto di coraggio creativo, un piccolo manifesto di autenticità.
L’ho incontrata dopo lo spettacolo e le ho augurato di continuare a credere nella propria voce artistica: perché il talento, spesso, è una forma di vita che resta nascosta dentro di noi.
E quando Marta — o Margherita — mette la mano in tasca e sente le sue stelle, sa che il momento di brillare è arrivato.
DIO È AL FRONTE
drammaturgia di Simonetta Carrara – regia di Diana Manea – con Alberto Camanni e Giorgia Fasce
Una drammaturgia contemporanea che indaga il conflitto umano con lucida intensità.
Diana Manea firma una regia precisa e rigorosa, mentre Alberto Camanni e Giorgia Fasce incarnano due anime in battaglia, in uno spazio scarno ma densissimo di senso.
La scena è un campo di tensione: i corpi si inseguono, si fronteggiano, si misurano nel vuoto.
“Dio è al fronte” evoca la guerra — esteriore e interiore — senza tradirne l’atrocità, ma restituendola come attrazione tragica, come un numero di circo che disarma e ipnotizza.
Uno spettacolo che lascia addosso un’eco lunga, un invito a pensare.
TRAME
di Ketty Capra – con Cinzia Brugnola, Laura Carroccio, Maria Carolina Nardino
Un tram preso di corsa mi conduce al Parco Center, luogo moderno ed elegante, curato nei minimi dettagli.
Per errore entro nei camerini anziché in sala, e incontro Ketty Capra, autrice e interprete del testo, insieme a Cinzia Brugnola, Laura Carroccio e Maria Carolina Nardino, che saluto dopo lo spettacolo con affetto e gratitudine.
La sera prima le avevo viste in pista durante un mio dj set; ora le ritrovo in scena, pronte a intrecciare ironia e introspezione in una commedia corale e raffinata.
“Trame” è un mosaico di relazioni, segreti e riconoscimenti reciproci.
Quattro donne diverse — per tono, energia, temperamento — ma unite da un medesimo filo: il rispetto per il pubblico, per la storia, per la propria arte.
Un lavoro elegante, coeso, che conferma come anche la leggerezza possa essere profondamente teatrale.
Il Fringe Off è, come spesso accade, un’esperienza dentro un’altra esperienza.
Un viaggio che unisce artisti, pubblico e luoghi in un dialogo costante, vibrante, necessario.
Camminando ieri sera per le vie di Milano, ho sentito una gratitudine quieta — quella che nasce solo quando il teatro torna a essere un atto di presenza, d’ascolto e di meraviglia.
Un sentimento che mi accompagna in attesa del mio spettacolo L’ALTRO IERI, in scena dal 9 al 12 ottobre presso la Società Umanitaria, e di nuovi incontri con altri artisti, altri compagni di viaggio, in questa città che continua a sognare attraverso la scena.
Salvatore Greco
Artista, autore e osservatore del contemporaneo. Vive a Catania. Ama raccontare il teatro come esperienza condivisa, ponte tra realtà e immaginazione.















Bravissimo Salvatore nel condividere con sensibilità ed espressività questi lavori
Il teatro, prezioso luogo di accoglienza e condivisione e, Milano, il migliore palco di rappresentazione e partecipazione
Grazie ragazzi e ragazze
Grazie Salvatore Greco
Grazie Milano
..Marta o Margherita mi hanno fatto pensare alla meravigliosa poesia
“La mia Bohème” di A. Rimbaud