Specchio

“Chiunque sia, dal momento in cui incrocia il nostro percorso, è sempre il nostro specchio e ci rimanda ogni sfaccettatura di noi”

 

Bloom Studio

 

PARLO CON LA MUSICA è un format musico/teatrale che si concretizza con un laboratorio pratico esperienziale ideato e condotto da Salvatore (Turi) Greco

Anno Accademico 2021-2022
Da domenica 3 ottobre dalle 9.30 alle 12,30 Salvatore Greco conduce presso Bloom Studio a Mascalucia (CT) Via Scalilla 78 il laboratorio Parlo con la musica.
La 1° e la 3° domenica del mese dalle 09.30 a 12.30
Costo €60 al mese (minimo 3 mesi perché ogni trimestre si realizza un’esercitazione pubblica) e €20 di iscrizione che vale 12 mesi
 
Il corso da diritto ad agevolazioni e sconti per spettacoli, escursioni, stage e seminari attinenti al tema dell’arti musico teatrali.
Informazioni ed iscrizioni mail parloconlamusica@gmail.com
 
Seguiamo il nostro istinto, diventiamo audaci
Conserviamo la nostra potenza, sviluppiamola
Decidiamo di vincere su qualsiasi ostacolo
Utilizziamo chi siamo per migliorarci,
per migliorare il mondo.
La musica è una grande opportunità
È quella opportunità a volte evidente a volte nascosta
Che ci permette di comprendere e di sviluppare
Ciò che è più potente per noi,
ciò che è più importante per noi.
È un percorso filosofico
in quanto non necessario e altrettanto necessario
Una scatola degli attrezzi che permette di dialogare,
di essere utilizzata al momento opportuno.
L’ascolto musicale sta nell’esercizio del dubbio
L’ascolto della musica è una chance, un’opportunità
L’ascolto della musica avviene sempre,
a volte senza una precisa connotazione
non sappiamo bene la scelta di quella musica
come e da dove arriva, da quale contesto
Qual è stato il primo,
È un susseguirsi di incipit.
Questo Format esplora suggestioni,
Sviscera le potenzialità di ogni database musicale.
Ogni costruzione è indirizzo,
di infiniti brani musicali
Scegliere è utilizzare, non solo per ballare
La musica è espressione di sé.
 
La musica è una modalità di comunicazione intensa e universale, che consente un approccio non convenzionale. “Parlo con la musica” è un’occasione importante con cui e da cui fare esperienza con una profonda comunicazione gestuale che avviene tra due o più persone, o di una persona con sé stessa. Questo nuova forma di dialogo viene condotta da Salvatore Greco non solo tramite le canzoni, la musica per l’appunto, anche con la voce, col corpo, con la danza e in molti altri modi creativi per aprire la propria anima alla bellezza e all’armonia.
Ognuno trova nella musica uno scrigno di emozioni. Comunicare con la musica, scambiarsela, vuol dire interagire con il mondo, dare ascolto alle proprie percezioni, alla propria identità. Questa esperienza coltiva ascolti diversi, li utilizza come dati emozionali, gestuali, musicali, che possiamo condividere, usando flussi energetici liberi da schemi preconcetti o pregiudizi su sé stessi o sul mondo.
 
Il Laboratorio è un’esperienza musico teatrale, si svolge sia all’interno che all’aria aperta. Per partecipare al workshop è necessario avere uno smartphone, o un lettore audio digitale portatile, walkman, o altro con auricolari; è consigliato abbigliamento comodo
 
Valore
Promuovere benessere ad ogni partecipante. Offrire strumenti di elaborazione creativa. Favorire positività, leggerezza. Agevolare la comunicazione relazionale e nel contempo, con i vissuti posti in campo, approfondire questa ricerca che viene proposta e accolta da molti anni.
 
Fruizione
Come ogni attività olistica, filosofica e culturale è di libera scelta, possono partecipare persone di qualsiasi età. È suggerita a chi è infintamente curioso. Questo format è adatto a tutti. Dal 1981è strumento di didattica in scuole di ogni ordine e grado. Dal 1988 anche come progetto di empowerment che ha permesso a molte Imprese e Target Group di tradurre la comunicazione aziendale in spettacolo. A richiesta un’ampia case-history a riguardo.
 
Benessere
Come approfondimento di ogni prodotto culturale contemporaneo, l’immaginario ha a che fare da sempre con la filosofia. In tutti i prodotti estetici c’è il nostro modo di interpretare e di pensare il mondo e quindi allargare il pensiero. Il Format Parlo con la musica lavora su Pratica e Sguardo. Facile e interessante esperienza che consente un approccio non convenzionale all’ascolto musicale. Parlo con la musica è un’occasione importante con cui fare gioiosa esperienza su tutto ciò che ruota attorno alla comunicazione musicale che avviene tra due, più persone o con sé stessi. Accorgersi della musica non soltanto fruirla. Questo lavoro è costruito con il suono, la voce, il corpo, la danza, l’empatia, l’armonia. Ognuno trova nella musica uno scrigno di informazioni in essa contenute. Comunicare con la musica, scambiarsela, vuol dire interagire con il mondo, dare ascolto alle proprie percezioni, alla propria identità. L’esperienza coltiva ascolti diversi, li utilizza come dati emozionali, teatrali, che possiamo condividere usando flussi energetici liberi da schemi preconcetti o pregiudizi su sé stessi o sul mondo dal libro manuale Parlo con la musica di Salvatore Greco ed. Susil Edizioni.
 
Storia del laboratorio
Salvatore Greco ha iniziato ad utilizzare la musica come dialogo in forma spettacolare dal 1977, prima in radio come DJ e a seguire in occasione della realizzazione di eventi spettacolari in discoteca. La primissima versione di questo Format è stata realizzata nel 1981 per un gruppo di ospiti di un villaggio turistico. Dal 1989 è stato intitolato Programma Scioltezza, dal 2004 Il Gesto impresso, dal 2018

Condividere

 

Ci sono momenti non duplicabili, la vita è non duplicabile. Neanche il teatro può farlo anche se le battute sono le stesse della sera prima. La fotografia ti assicura di riprenderli i frammenti dei puzzle che costruiamo. Cinema con la memoria usata, diventa istanti di misure d’anima. È ciò che ti dà un nuovo sguardo, quel nuovo vedere, come a me adesso, oggi, con quel gusto di sognare, il gusto di tornare o costruire quel momento, di manifestarlo. Arte illustrata. Interpretazione di un pensiero che anche se di altri diventa tuo in una magia che ne seguirà un’altra. Scambi, gioia condivisa. Spettacolo che ti incoraggia, che sprona a lavorarci. Nuovi scenari, nuove scelte. Ci diciamo, ci ripetono che questa socializzazione serve a poco, che stordisce, che non ci accontenta, che diventa giudicante come adesso per esempio per te. Permetto l’accezione, come in questa essenza, questo mio vedere. Mi sembra una conquista, mi sembra buona cultura, umanesimo esperienziale. Grazie ad ogni fautore di questa immagine catturata poco fa, coppia, fotografo, location, luce, viraggio. Sconosciuti che oggi sono poesia, per me. Stranieri o conterranei, illuminati, illuminanti. Grazie al condividere, al rappresentante.
Buon giorno alla pazienza figlia della speranza

Sperimentazione

Potente e magico il connubio, il dialogo raccontato fra Morning Passages da The Hours Soundtrack di Philip Glass e A flore is not Flower di Ryuchi Sakamoto. Questo è la sperimentazione, che rappresenta le ricerche su musica e relazione. Presentato questo montaggio audiovisivo con un esercizio libero e coinvolgente il 23 dicembre 2010 al PKN vol. 9 c/o ZO a Catania. Lo studio va avanti da tempo è visualizzato da immagini che corrono sul binario della conoscenza e della musica. Due grandi autori, interpreti internazionali. Alimentare e sviluppare la nostra creatività utilizzando tutta la musica, quella di ognuno, nessuna esclusa. La musica produce benessere. La musica porta con se i nostri sentimenti. La musica fotografa l’impossibile. La musica stimola la raccolta di sensazione in qualsiasi tempo e condizione. Giriamo attorno alla musica. La musica ci fa scrivere, teatralizzare, ballare, ascoltare gesticolare. La musica si basa sul tempo, la musica è ritmo. La musica visiva è la storia di chiunque ne venga a contatto. Dentro ogni musica c’è un punto d’osservazione che si modifica e si aggiorna costantemente.

Per info parloconlamusica@gmail.com

www.parloconlamusica.com

 

 

Decidere

“Avevo solo due alternative, restare all’ufficio postale e impazzire o andarmene e giocare a fare lo scrittore e morire di fame. Decisi di morire di fame”
Charles Bukowski

Backstage

 

 

 

Alcune scene collettive di Privato spettacolo di Salvatore Greco che ha debuttato in una prova aperta il 23 agosto del 2021 al Teatro del Canovaccio di Catania. In scena oltre l’autore gli attori Camillo Sanguedolce e Barbara Cracchiolo. La grande forza rappresentativa il regista l’ha affidata ai ragazzi del laboratorio Parlo con la musica: Giuseppe Iuvara, Stefania Monaco, Roberta Bonsignore, Sara Zappalà, Palmira Lombardo, Paolo Tribulato

Il gioco del teatro si esprime con capacità, disciplina e verità in un contesto di non verità in quanto situazioni clonate per essere raccontate diventando rappresentative. Il teatro mette in scena l’emozione, saggiamente. La scena si tramanda dall’antichità e compie la sua missione nell’imperativo della relazione tra il palcoscenico, la scena, e la platea, il pubblico; è disciplina sacra, antica e moderna allo stesso tempo. Occorre creazione evolutiva. Dinamismo scientifico. Chiunque può dare mostra di sé; di fatto questo non determina l’essere spettacolo nutriente nella ragione dell’equilibrio della comunicazione. L’arte di artista abbraccia qualsiasi mestiere ed è passione. La passione esige sfida e rispetto. Queste azioni contemporanee e coraggiose sono un racconto in un non racconto PRIVATO che lavora su domande e risposte che trovano spazio e approvvigionamento nel nutrimento dell’anima, dell’essere, come gli stessi interpreti sanno.
#privato #laforzadelteatro #teatro #associazionecapolavori #parloconlamusica #celapossiamofare

Amarcord

Buon giorno, orno, orno. Oggi è il mio compleanno. Festeggio con amore, sfide, passione/missione e belle relazioni, il mio lavoro, il teatro, le arti visive, la poesia e gli ottovolanti, le gioie mie e di ogni figlio del mondo. ONLINE fino a mezzanotte di oggi il mio film Esame di lealtà, 2019, 85′. Anche se pazzescamente obsoleto, oggi per molti aspetti, rimane sempre un opera dell’ingegno che condivido come regalo a me stesso nel pensiero della verità, della qualità, del flusso creativo. Un amarcord, un modo per girare le spalle e vedere com’era. Per chi vuole, per chi non l’avesse visto è una buona occasione. Buona visione. Bacioni

 

Sara

Sara: la ricerca della poesia è certamente una esigenza della tua vita. Dove stai, stai bene. Determinato e incessante lavoro su più livelli. Attenzione e amore per gli abbinamenti, ami i colori e gli ambienti illuminati e ben armonizzati di forme e contenuti

 

 

 

 

 

 

  • Atmosfere sofisticate e intime. Austera e stridente voce che porta con sé energia emotiva e sensuale unica. Forse ti presenti così come se volessi farti vedere mentre balli al centro di una gigantesca balera frutto della tua immaginazione o di un vissuto al quale vuoi tornare e che vuoi rivivere. Questo brano è poesia, ed è frutto di una volontà reale per Edith Piaf, essere ottimista. Ognuno sceglie ciò da cui è attratto, la ricerca della poesia è certamente una esigenza della tua vita.

 

 

  • Dove stai, stai bene. Buonissime capacità di ambientazione e gestione del tempo in un agire molto concreto e interessante. L’atmosfera del musical, del cafè spettacolo, del varietà è un sogno per te; una dote di natura. Ascolti i suoni con grande capacità e traduci la delicatezza con una gioia che si allarga con il desiderio di abbracciare con uno sguardo chi fa parte del tuo ambiente. Ogni brano, come questo, è occasione di ballo, di relazione, di benessere. In ogni cosa che intraprendi, il tuo lavoro per esempio, sei una garanzia di affidabilità, un metronomo di moralità. La leggerezza di questo brano rappresentano i tuoi ritmi relazionali. A volte ti chiudi in te stessa; ti basta riascoltare un’apertura ritmica come questa per ritornare ad essere ottimista.

 

 

  • Essenza dell’ascolto e essenza di ciò che può dare la musica con ogni percettibile grammo di soddisfazione emotiva, con ogni grammo di soddisfazione per le risposte che porta. In ogni musica troviamo ancoraggi di vissuti e di speranza. Questo diviene più facile e si amplia quando è la nostra lingua e comprendiamo la dialettica, le sfumature. La poesia arriva diretta. Lo scandire del brano ci dice della tua determinazione e del tuo incessante lavoro su più livelli. È come se dovessi prendere una seconda e terza laurea; continuo approfondimento culturale. Il sentire, come in questo caso, è una invocazione “ti vengo a cercare (…) perché vedo in te le mie radici”. In questo riceviamo e accogliamo la tua identità, la tua cultura di famiglia, di portatrice di pace e di umanità.

 

 

  • Le scale di un sagrato barocco su cui avviene, si svolge, la simbologia di una azione, quella che ti piace, quella che a te risuona. Storie vere, storie di tradizione elaborate in musica. C’è sempre nel tempo il sano ritmo per ascoltare e immaginare o immergersi in una danza. Questa sonorità ti porta in mezzo alla natura di un bosco, sulle rocce pungenti del vulcano Etna, o davanti al mare. In tutti i casi sei tu che fermi lo sguardo e ammiri il paesaggio e ti culli di immagini e sensazioni. Porta sempre tutto questo con te, ti serve. Preziosa merce di scambio emozionale. Questo brano è una coraggiosa scelta di nicchia, perfettamente all’unisono con le precedenti. Attenzione e amore per gli abbinamenti, ami i colori e gli ambienti illuminati e ben armonizzati di forme e contenuti

 

 

  • Una radio la mattina mentre fai colazione e ti sintonizzi con la passione, il desiderio, la stessa invocazione del primo brano. Potrebbe essere un invito a scegliere. Potrebbe essere un invito adesso a prendere una posizione, fare una scelta. Come nel primo brano vediamo un ballo in coppia al centro di una fantasmagorica balera a ballare un lento come se fosse un rock ‘n roll. C’è forse in te questo desiderio di abbraccio. Se è così: nulla accade se non l’abbiamo sognato prima

Roberta

Roberta: confini improbabili e allo stesso tempo indefiniti su cui dentro e fuori di muovi. Una grande memoria in un grande silenzio. Una fonte inesauribile di percezioni.

 

 

 

 

  • La tua autentica leggiadria. La tua autentica complessità di cui neanche conosci i contorni. Un battere insistente di intenzioni. Sempre pronta ad agire, elegante selezionatrice delle cose serie. Un battere di emozioni continuo. Confini improbabili e allo stesso tempo indefiniti su cui dentro e fuori di muovi. È difficile controllare le tue sensazioni. Ti piace personalizzare ogni cosa, in un mugolio di soddisfazione, anche se sei da sola. Spesso è un loop di pensieri, al centro il movimento di casa tua e i suoni di sottofondo. Ti piace improvvisare. La partita di tennis con il muro. Una lettura in un luogo improbabile e un libro improbabile. Adesso qui, come adesso lì. C’è una linea di sadismo in te, sai tu bene dove è diretta. Vorresti essere diversa in alcune cose, lo sai solo tu e ti guardi bene di farlo capire ad altri. Il ritmo è il manifestarsi per ciò che sei e ti piace, il ritmo di dà gioia e ti dà soddisfazioni. Spesso è solo il tuo stesso abbraccio al quale sei più abituata.

 

 

  • Una ballata di Rino Gaetano che mette sul piatto un assieme di domande e presenta il tuo racconto involutivo, intimo. Sei un contenitore di emozioni, come quando si raccolgono i fiori in un prato: quante volte ti è capitato. Raccogli e raccogli. Dopo, forse, non sai cosa farne. Una grande memoria in un grande silenzio. Contrasti e domande su domande. Questa ballata rauca e le sonorità abbinate sono come un doppio binario: amici e indifferenza; piani paralleli in cui il suono del raziocinio spesso rovina anche il significato più libero, coerente e amabile per te. Mood vecchio stile, da cui ti puoi liberare e andare in scena senza i tuoi riti base.

 

 

  • Giungla, est, voci e meditazioni. Questo stato di cose, questo contesto che scegli è un luogo ristretto, liturgicamente psichedelico, molto spettacolare. Traffico metropolitano, caos, mercanzia, occasioni, incontri, sguardi di ogni tipo. Stridere di strade di montagna. Questa musica è un approccio narrativo come una passeggiata interspaziale; la connotazione visiva è come se ci stessi mostrando un tuo sogno molto colorato a più piani. Ti mostri perché ti fidi. Lo possiamo vedere e ascoltare, prova a raccontarlo a voce. O piuttosto separa gli altri suoni e ferma l’attenzione sul Sitar, simbologia della meditazione. Ti offro un contributo simile https://youtu.be/7F5HND4F6Fo assenza di confusione. La tua mente è ampia e libera, una fonte inesauribile di percezioni. Assenza di paura per la paura, possibile paura per la verità. È come se sperimenti sempre nuove cose: per esempio riuscire a capire cosa dicono più persone contemporaneamente.

 

 

  • La tua vera natura: una Charlie’s Angels. Ti piace l’azione, è possibile che tu abbia praticato sport estremi. Ti trovi a tuo agio nei posti più particolari. Sei su un bus affollato, incredibilmente nessun fastidio. Sei in un ascensore a tu per tu con estranei, trovi spunti dialoganti. Sei in una cucina e dirigi più persone, ci riesci. Sei in una chiesa e ascolti una predica e ti viene voglia di ballare, esci e balli. Ti trovi a fare una chiacchierata telefonica, cosa per altri normale, mentre a te può scattare il disagio. Torna il raccolto in questa musica, come il brano di prima; quelle sonorità che sono routine in cui ci stai sia bene che stretta. Sogno o realtà: scappi dalla torre del castello a cavallo del principe come Sherk e Fiona

 

 

  • Reali e immaginari. Stai stendendo la biancheria. I panni di una super donna. Lo stesso mood in momenti diversi. Sonorità e atteggiamenti simili. Ripetere ciò che pensi sia sicuro. Questo brano è la prova che è tutto molto simile, organizzato senza pensare ad altro. Questo brano ci dice che fai passare il tempo portando il giusto senza esagerare anche se ne avresti un infinito desiderio e bisogno. Ci pensi e ci ripensi, decidi di provarci, fai qualche passo in vanti, sei decisa e poi: tutto torna come prima.