Stefania

Stefania: controlli o forse freni la tua impulsività, le tue sfaccettature senza accorgerti che le metti in pratica. Euforia come base della tua vita, crei giochi e fantastichi che altri giocano con te. C’è una infinita sensibilità in te, a volte, spesso senza controllo, abbracciante qualsiasi stato d’animo. La tua fantasia è fonte inesauribile, forse c’è bisogno di un po’ di ordine. È un continuo mutamento di stile e desideri. La giostra dei desideri.

 

 

 

 

  • Un citofono, un telefono, un richiamo sonoro di una teiera? Cosa è questo brano, questa scelta; un segnale che arriva come una sveglia, un incalzare? È un esercitatore per te, per stare sveglia ad ascoltare ogni cosa di cui sei attratta. Un tempo era la carta carbone, poi le fotocopie. Sono le sensazioni che si ripetono di cui conosci il suono e ciò che ti lasciano. Ti fai strada tra le persone e non sai bene se sei arrabbiata o non lo sei. Stai impastando la farina, che diventa panetti; le pizze stasera. Sedie in balcone a guardare la luna e parlare con lei. Ogni cosa che pensi e che dici è fragore nel senso poetico, perché in ogni sentire possibile c’è spesso un sentire parallelo e incalzante. Una assieme di abiti tutti per te, in un grande armadio; travestimenti diversi e affascinanti. Cambiamenti naturali e innaturali, sfaccettature senza accorgerti che le metti in pratica; se le guardi bene o ti fermi a pensare forse freni questa impulsività; la freni spesso. Capire questo canto, questo rituale ancestrale, questa evoluzione. Questo brano musicale è il tuo spot pubblicitario

 

 

  • Il tram-tram dei tram-tram. Il “su venite, è a tavola”. I pensieri nascosti mentre tutti gli altri aspettano di mangiare, tu coltivi i tuoi segreti. Quelle sensazioni incalzanti del brano precedente. La storia, le ipotesi, i vissuti. I pensieri delle parole, producono grandi pensieri, enormi. Il pensiero è leggero; i pensieri su pensieri diventano a volte ingestibili perché ci si mette in mezzo l’aspettativa. Euforia come base della tua vita, immagini con cui giochi e immagini che altri giocano con te. Ecco che si presenta il pizzico di cinismo che sembra che sblocca invece blocca. Il suono della tromba del clown è solo un accenno. Assistiamo ad uno spettacolo dove due marionette giocano, può essere divertente, può anche non esserlo. L’organetto inaspettato stravolge tutto e festosamente arriva in tavola la pasta al forno per la gioia di tutti. C’è anche il vino e si va con i brindisi. Poi belli ed euforici si balla. Una lunga lenta premessa, apparentemente fuorviante, conferma la determinazione per un sano divertimento

 

 

  • Luce sagomata e voce che squarcia il buio e trova un suo spazio. Hippy sensazione come se fossi di un’altra epoca, di un altro millennio. C’è la compenetrazione per dire, il comunicare, che sei sensibile ed intelligente. Potrebbe essere un colloquio di prima mattina, una dichiarazione di intenti a cadenza limitata in quanto uno dei due è timido e non si pronuncia più di tanto. È la visualizzazione di un chiedere a tratti una richiesta di aiuto. Poi, anche se in una modalità compressa e presumibilmente sacrificata, l’armonia porta nuovi pensieri e ti trovi a correre in prati e natura infinita alla luce del sole. Bolle il caffè e non sai se è stato tutto fonte della tua immaginazione o è la realtà che festeggia con te quella sana incoscienza. La voce che entra ci dice che è la seconda ipotesi, il vissuto è tutto verità. C’è una infinita sensibilità in te, a volte, spesso senza controllo, abbracciante qualsiasi stato d’animo.

 

 

  • Allarme! A volte quando gli stimoli sono tanti e tanti, chi ti sta accanto può non voler capire che succede, e tu gestisci male la richiesta di approfondimenti. Sei una valanga di sensazioni che quando centrano il bersaglio è magnifico; se dovessi sbagliare la mira è un bel casino, anche se momentaneo. La tua fantasia è fonte inesauribile, forse c’è bisogno di un po’ di ordine, sistema di gestione. Immagino con questa musica la proiezione, apparentemente psichedelica, di tante diapositive contemporaneamente, o velocemente; tu ci riesci bene a controllate le info con un tuo metodo acquisito; quando metti accanto una persona che non ha le tue stesse capacità è un gioco o una relazione da gestire se non ti rapporti adeguatamente. Se poi trovi una persona che sente perfettamente il tuo stesso sentire c’è un altro piccolo ostacolo sulla base dei ritmi convergenti che se arrivano come anticipo del tuo sentire forse ci rimani spiazzata. La ricerca della compatibilità è la verità, il tutto dialoga con la tua femminilità, con il tuo essere naturale. Trova tu la ragione. La tua conoscenza vuole la gioia della pioggia anche con le scarpe con i tacchi e merita la stessa gioia di un abbraccio desiderato nel blu dipinto di blu.

 

 

 

  • Il carillon come definizione di bello e ripetitivo. Cerchi una fuga in suoni spietati e poi torni al carillon. È un continuo mutamento di stile e desideri. La giostra dei desideri. I desideri sono illuminazione e il tuo coraggio, la tua determinazione, ti offre una scelta concreta e compatibilità. Sei una donna di buon senso. Non è forse il caso tuo, la percezione di questo brano è quella di essere uscita da casa con un letto pieno di abiti provati, alla ricerca di quello giusto. Torni a casa e pensi che il primo abbinamento era quello giusto, quello, sotto ad una montagna di prove. La tua cultura è esplosiva e divertente.

Giuseppe

Giuseppe: Leggero, centrante, vissuto. Un assieme di stradine compongono il tuo mondo. La capacità di orchestrare l’orchestra. Cosa pensano gli altri, cosa penso io, è un meccanismo distraente. Una grande capacità di ascolto.

 

 

 

 

  • Leggero, centrante, vissuto. Un assieme di stradine compongono il tuo mondo. Molte le conosci le pratichi ancora anche con la fantasia. Quanto sono belli i mezzi pubblici; lì la fantasia si sbizzarrisce. È un continuo tuo immaginare con toni di gioia assoluti. Pause per bere, per pensare e per scrivere l’esperienza. Un unico tempo anche se per più spazi temporali. Il tuo tempo è ampio e ben amministrato. Da una sala d’aspetto o in una balera per te è uguale, stesso format procedurale. Cambia e si modula il tuo sentire in funzione a possibili distrazioni; lì sta il bello perché è l’occasione in più per sorridere.

 

 

 

  • È il tuo sguardo nel tuo locale pubblico; il via vai nel tuo bistrot; il divertimento nel tuo night anni 50. Questa musica è come descrivere la tua modalità di dialogo e approccio con il mondo. La tua capacità di anticipare l’ordinazione di ciascuno e dare ad ognuno ciò che vuole. Per te, a qualsiasi costo, la macchina produttiva soddisfa chi fa parte di questo, il tuo, contesto. Un gioco dinamico e avvincente che coltivi da sempre, ci arriva nell’intuire, ascoltare il suono nel vissuto, nell’ascolto di questo brano. La capacità di orchestrare l’orchestra, che non vuol dire dirigerla; vuol dire farla suonare nelle migliori condizioni. Questa relazione con il mondo è il tuo manifesto passionevole

 

 

  • È il messaggio di gruppo e le sue fasi successive; è il condividere un’idea, una volontà; è la preparazione ed è il movimento che crea. In questa determinata genuinità c’è una presa d’aria, per te, una fuoriuscita di energia. Bob Marley esegue un tipo di sonorità che piace, in un silenzio di accettazione che a guardare bene è un’omologazione. Un ritmo tribale musicale trascinante. Il reggae è un genere originario della Giamaica essenzialmente discendente dallo ska (segno di indipendenza, a volte senza esserlo). Il reggae si è sviluppato come leggera variante del rocksteady (ritmo più lento, affabulatore). In origine sostenuto da rude boy e skinhead (subculture reazionarie). Il reggae divenne poi simbolo del culto religioso giamaicano chiamato rastafarianesimo. Poche parole per vedere lo scenario tra Giamaica e Inghilterra (anime forti, luoghi simbolici di evoluzione). Come si può sentire dalla stessa descrizione musicale iniziale, l’intro, è un suono intenso e altrettanto convenzionale, perché si appoggia su uno stordimento che ne genera un altro, in una convenzione ritmica; sembra un ondoleggiare attrattivo e distrattivo. Sembra un suono sicuro, non lo è. A volte si pensa cosa sia il bello; il bello che piace a tanti. Non capendo questo giro di parole si cade nell’emulazione. Quando si è abbastanza chiari con sé stessi si capisce che questo è un suono rituale che si ripete. Cambia il riff, l’intonazione o la situazione e pur modificando alcuni elementi il tutto rimane come la prima battuta. Un loop in cui si trovano solo sfaccettature e niente di veramente diverso. Quando è così, se si è sensibili come te, aumentano le domande su sé stessi e si incomincia a guardarsi e a giudicarsi pur rimanendo fedeli su chi si è. Cosa pensano gli altri, cosa penso io, è un meccanismo distraente.

 

 

 

 

 

  • Uguale come sopra, anche più inciso. L’unica differenza è che qui c’è il passatempo, la sensazione dell’essere cullato. Tra il cullato e l’amato la similitudine è chiara. Chi si prende cura del mio sentire? Chi mi sta davanti? E se sono solo? I miei Amici? O è la via di uscita di questo brano, mi prendo cura di me stesso, e me la godo. Ecco perché simboleggia una doccia, una buona colazione, l’acquisto che ci piace. In questo brano c’è un coro che ci incoraggia. Invece di puntare la modulazione all’esterno si rivolge ad ogni singolo ascoltatore. Comunque rimane sempre stordente.

 

 

  • Dopo la digressione consumistica si torna a Napoli, in quei vicoli, a quella intimità, a quel calore che è la vita che ci piace. Scegliere Summertime è bello, accogliente e generoso; scegliere questa versione ingrassata di vissuti è delicato e fonte di nuove considerazioni. Questo brano porta a pensare a come sarebbe se avessi e sapessi guidare un bus, o andare sui trampoli. La tua capacità di superare le convenzioni rimanendo te stesso. Aggiungo una tua grande capacità di ascolto, talmente tanta che a volte stenti a crederci. Non sei nonno, ed è come se lo fossi per l’attenzione e l’amore con cui tratti le persone. È possibile che tu possa essere James Baley co fondatore del Barnum & Baley Circus

Palmira

Palmira: maestosa e dubbiosa allo stesso tempo. Preferisci ascoltare arte poetica di vita di altri senza mettere una penna sul foglio e scrivere appieno la tua autentica prosa. Sei innamorata dell’amore. I silenzi, le attese, le lunghe pause sono un tuo leitmotiv.

 

 

 

 

  • Un bel caos gestuale ed emotivo, una giostra di pensieri, un’indole poetica, sognante e anche stravagante, molto audace. Segui un ritmo, un tuo ritmo apparente rispetto, a volte, al ritmo di altri. Ti auto escludi. Molto, molto poetica e sognante una relazione seducente e impattante. Molto decisa ed intraprendente in una maniera attivante e allo stesso tempo sfuggente. Cangiante e opportunista nel senso che porti a casa solo quello che vuoi anche a dispetto di altri. Piena di garanzie verso altri e allo stesso tempo indecisa. Affascinata dallo spettacolo e desiderosa di aver un tuo spazio, una tua luce. Quante volte allo specchio ti sei ricordata dei tuoi sogni con la promessa di realizzarli, con quell’enfasi che ogni volta confermi anche se la tua vera indole ti tiene lontana da tutta questa immaginazione spettacolare.

 

 

  • Sentire il vuoto e riempierlo di pensieri, gli stessi pensieri continuativi a tratti amari. La poesia è la verità della tua vita e non le dai, forse, il giusto peso diretto e autografo. Preferisci ascoltare arte poetica di vita di altri senza mettere una penna sul foglio e scrivere appieno la tua autentica prosa. La notte per te porta con sé un canto che si ripete dopo ogni frastuono giornaliero. Ambisci ad una ricchezza materiale abbondante e senza limiti senza sapere da dove e come può arrivare alla tua immaginaria misura. La luce del comodino accesa e la luce della luna entrano in camera tua a cullare i tuoi pensieri. La prossima volta apri la finestra e metti dentro i tuoi sogni in una immaginaria bottiglia nel mare e lascia che la vera opportunità, quella giusta per te, si manifesti senza mettere recinti o costrizioni.

 

 

 

  • Buon giorno è forse il tuo miglior momento, ti piace il tuo armadio, le tue cose. Sei coerente e precisa in molte cose, risparmiante e sperperante allo stesso tempo. Sei una ballerina nata in quanto l’armonia e la bellezza della musica ti portano infinite sensazioni che esprimi con una felicità tutta tua. Vorresti ciò che la tua mente condizionata da regola non vuole, e questo a volte è un bel casino. E torna quel piacevole caos gestuale ed emotiva. Sei innamorata dell’amore e se qualcuno vuole e può farti notare questo volti lo sguardo più volte prima di capire cosa accade veramente.

 

 

  • I silenzi, le attese, le lunghe pause sono un tuo leitmotiv. La routine pur affascinante in cui sei sempre sognante non offre lo spazio per altro. Per esempio su questo brano c’è un flusso di opportunità che viene tradito da pensieri dominanti estranei. Trasformare la percezione è una grande opportunità per ognuno. Da uno sguardo perplesso e forse sfiduciato può realizzarsi una nuova forma di ottimismo e quello che viviamo o pensiamo in maniera standard fino ad un minuto prima diventa meraviglioso un attimo dopo e non soltanto; reagire può essere la concretizzazione di una energia presente e non utilizzata; nel momento della trasformazione diventa gioia.

 

 

  • Il Natale che bella cosa! Il Natale è casa. La casa è una bel sentire. Come se fossi una fatina immagini ogni cosa in movimento. La tua visione è una continua immaginazione che a volte si esprime sul già visto senza osare. Diventa leader di emozioni e conduci chi vuoi in un trenino di gioia e di festa; continua assumendoti prima di altri la responsabilità di essere felice e appagata.

Paolo

Paolo: accendi il motore per ogni cosa, piccola o maestosa che sia. Il tuo zapping di pensieri è fantasia. Ami l’Italia. Predomina in te l’impiegato fidato e diligente. L’intimità è luogo sconfinato per te. Il palcoscenico è un tuo atavico sogno. La leggerezza della gioia, è il manifesto del tuo libero pensare

 

 

 

 

 

  • L’agire, il tuo in particolar modo, è sempre preceduto da un pensiero da una decisione; per te è così, decisamente. Accendere il motore per ogni cosa, piccola o maestosa che sia. Non c’è differenza per una pastina o gli spaghetti alla carbonara, il mood è sempre piacevole. Grande energia senza tempo e senza fine. Spettacolare gioiosamente e sincero in questo il tuo agire. Voglia di condividere con il mondo per stare a tempo con il mondo; al passo con ciò che si muove attorno a te. È come se le pause per un buon libro o per costruire un pensiero, o che so io, siano più difficile che ballare per ore. Mi sembra che con questa canzone tu descriva il tuo zapping emotivo, sei una garanzia per te e per altri. Questa scelta musicale esprime disciplina.

 

 

 

  • La voglia di essere riconosciuto. La voglia, che è prima un’idea, poi esigenza, di essere al centro dell’attenzione in una forma che questo brano conferma. Retorica e allo stesso tempo magniloquenza trasformata con autorevole determinazione. Sei italiano in ogni cosa che fai ed esprimi. Rappresenti perfettamente lo stile dei tuoi connazionali; anche se ti trovassi al polo sud e potessi parlare altre lingue e godere di altre cultura, la tua Italia trionfa sempre. Ti piacciono i brindisi.

 

 

 

 

  • Il soldato che c’è in te, questo mostra questo brano. Puoi essere a capo di una nave e rimani sempre l’uomo da catena di montaggio. Predomina l’impiegato fidato e diligente che c’è in te. Esprimi ogni volta il tuo appartenere ad una organizzazione. Se puoi ti metti in evidenza in ogni modo. Stai bene in cucina a preparare ciò che più ti piace e ciò che più piace per chi prepari. Il tuo telefono squilla, vivi l’amicizia in maniera ampia e sincera. Se non l’avessi pensato, ti piace fare passeggiate alla villa e in ogni dove, preferisci spazi gradevoli al tuo sguardo.

 

 

 

  • Intimità luogo sconfinato per te. Pensieri che possono creare scompiglio. Poesia evocata. Mentre ti commuovi pensi alle persone e alle cose a cui tieni. Quando si è dinamici come te si può essere, allo stesso tempo, straripanti per persone che non reggono i tuoi ritmi. Sopporti e cerchi una mediazione, poi invece ti struggi; pensi e ripensi, nel momento che vuoi, giustamente delle risposte. E anche nella sofferenza relazionale mantieni il tuo self control. Dici le cose che pensi e ti invito a non lasciare niente nel cassetto

 

 

  • Un ballerino. Una grazia di grazia mantenuta e costruita nel tempo. Lo stesso mood del brano precedente. In questo caso ogni pensiero è sviluppato su un ottovolante; in una giostra delle distrazioni. Ovvero pensi e allo stesso tempo svii pensieri trappola. Comunque torna il ballerino di danza classica, il Billy Elliot che c’è in te. C’è la sazietà e la gioia di un pranzo in famiglia all’aria aperta in quel luogo di campagna in cui sono disegnati i tuoi ricordi indelebili. Il palcoscenico è un tuo atavico sogno.

 

 

 

  • La leggerezza della gioia, manifesto del tuo libero pensare. La tua libertà mentale che ti porta a fare belle esperienze con un tuo preciso criterio. Il ritmo è connaturato in te, la verità dell’arte. Questa playlist ci racconta la tua linearità, il tuo raziocinio, la tua sensibilità coerente. Attenzione e movimento dedicato ogni volta a qualcosa. Il tuo essere sempre in un dialogo continuo con l’esterno, quasi a preferire il numero pari e escludere il dispari

Daniela

Daniela: soluzioni e meraviglie che porti a casa su ciò che vuoi, alla ricerca di opinioni. Spiriti amorevoli incoraggiano e offrono risposte. Ti piace la bella gente, è quella che piace a te.

 

 

 

 

 

  • Un momento o più di un momento necessario di comprensione e di analisi. Una pausa digerente, ammirazione in altri e voglia di comprensibilità. Il mood dell’infinito come desiderio esplorante una vastità ancora poco definita, e da questo la comprensione cresce, perché nasce l’evoluzione come un rito caratterizzante la vita, la terra, l’universo ogni cosa. Ascolti il benessere della spazialità, dell’infinito. Una necessaria evoluzione che tende ad essere sazia e soddisfatta di sé: senza, forse, aver trovato risposte più approfondite. Forse perché si ferma sul loop evocativo e lo prende come esempio di soddisfazione, e diventa così una considerazione generale più che personale. Un rito musicale dell’apertura o di incisi per grandi produzioni e film spettacolari laddove ci sono grandi budget, grandi possibilità e grande sicurezza. Riflessione e speranza del: io posso

 

 

  • L’eco che arriva assieme a voci sussurranti ed evocanti. Li accogli come spiriti. Amici incoraggianti a cui chiedi un consiglio, l’indicazione di una strada. Prima memorie, poi attenzioni e a seguire il gioco come destrutturazione di qualsiasi altro pensiero. Direi sembra un sogno ricorrente che incuriosisce e porta gioia, ritmo. Forse è una richiesta di armonia. O forse una gita in gondola alla ricerca dell’arte delle parole e di ogni benessere in esse contenuto. Ci sembra che in questo sogno o richiesta di aiuto ci siano anche le montagne russe. Spiriti amorevoli ti aiutano a rispondere alle domande del momento

 

 

  • Incipit accelerato come per dire siamo pronti per andare, o ci siamo già, in vacanza. Tempo che scorre attorno non so se vissuto appieno o solo guardato. Accade come nelle giostre. Possiamo vedere stare dentro e guardare il mondo da in ad out; possiamo essere fuori e vedere il mondo da out a in. Forse questa musica ci porta al tuo lavoro, alla tua maturata attività e alla tua frenesia di cercare risposte risolutrici senza a volta goderti il giro nel suo essere fonte di mille sguardi e immagini. Come nel caso di questa traduzione solo con l’ascolto ci accorgiamo dei cori, degli arrangiamenti, del suono del mare, delle voci dialoganti dette e immaginate. Questo sound è possibile che ti dica che ti accorgi e/o non ti accorgi di chi ti sta accanto. Come la confusione dei finti vuoti o i finti pieni, immaginati e sentiti. Meno male che c’è l’anima, ovvero la bellezza della natura che ci aiuta comunque. In tutti casi sembra che tu sia alla ricerca di bella gente in cui la gioia viene da un vivere appieno

 

Leonardo

Caro Leonardo ieri sera ho ricevuto le tue musiche, o meglio i link da cui e con cui la tua playlist diventa manifesta. Sono felice che stai leggendo il mio libro PARLO CON LA MUSICA. Per dirla come te: lo stai Elaborando.

È mattina, sono le 7.30, il momento magico per ascoltare musica.

Mi sono appena svegliato ed inizio con piacere ad ascoltare per intero ogni brano della tua selezione con lo stesso ordine da te composto. Obiettivo è tradurre in contenuti ogni armonia affinché ti possa restituire una traccia caratteriale di questo elenco di scelte. Quello che pratico, e consiglio, è un approccio filosofico e immaginativo che, con un buon allenamento e disciplina, tutti possono fare. In questo caso il quid che offro a chi è incuriosito dal mio format è per te.

La base dell’approccio scientifico della mia ricerca è LA MUSICA È UN CONTENITORE DI AZIONI e quindi nel suo assieme il suono comunica ciò che a sua volta ha comunicato a chi l’ha composto, da sono stati evocati e condivisi tutti i soggetti partoriti con tutti i passaggi successivi della sua crescita.

Il valore di questa traduzione, sono gli stimoli e le proprie interpretazioni con tutti gli infiniti rimandi e le risposte che ti offro. In coda ne trovi una. È il frutto dell’adesso, di ogni adesso e niente più.  L’ascolto è singolo, ogni volta è diverso, cresce e si evolve come ogni cosa che ci circonda, noi compresi.

Leonardo: ricco di immagini, anche troppe se non ben catalogate. Innamorato romantico accelerato senza motivo apparente. Volume ribelle alto per richiesta di ascolto. Ci sono momenti che navighi nell’indecisione. Libertà di essere, questo è il tuo sogno. Densità di sapere, potresti essere un prestigiatore o un costruttore di fiabe. Buon pirata mancato. Regalati un tappeto elastico.

 

 

 

  • La gita con una enfasi tutta sua. La preparazione è più importante del viaggio, trovo in questo il concetto dell’aspettativa. Se sei in gruppo o da solo c’è la buona eccitazione che non si spiega nel suo agitato senso. C’è quell’impulso nascosto e non capiamo cosa ci spinge alla velocità, alla frenesia. È come se passassero cento taxi e non ne scegliamo neanche uno. O come se passassero 100 treni e non saliamo in nessuno. Parlare e parlare, come un professore incazzato che non vuole sentire i suoi allievi perché non li vuole sentire in quanto non ha voglia di sentirli; un professore sapiente che non ama confrontarsi per paura della noia. C’è in tutto questo un grande divertimento di cui gode anche chi lo guarda dall’esterno, ne rimane affascinato senza capire bene le motivazioni nascoste. Il volume è importante perché cancella tutto il resto, è come per dire, sottolineato, ascoltami ti prego!

 

 

  • Che mattina o qualsiasi atmosfera, sembra la tua una richiesta di contemplazione. Passione risvegliata da cosa? Solo tu lo sai. È certo che vorresti camminare a piedi dovunque con la stessa leggerezza di un profeta. Il sax è dichiarante il desiderio di intimità e il rimbalzo delle voci è la parte confidente aiutante. Adesso è come la chiusa di una bella festa in cui ti trovi a pensare ad ogni particolare trascorso, le tue fotografie mentali. Ne scrivi un racconto senza scriverlo perché nel frattempo cambi idea. Ecco quello che forse ti dà fastidio: cambiare idea, cambiare programma. Navighi nella indecisione. Che poi non lo è nella sua misura più autentica, perché c’è la gioia e la tua romantica approvazione su ogni scelta. Vagabondano i tuoi pensieri, li lasci correre come cavalli gioiosi e liberi. Libertà di essere, questo è il sogno. Desiderio di essere da qualche altra parte. Sei in una casa che guarda un panorama aperto, ascolti la radio e prepari qualcosa per te. Chiunque ci sia nel tuo animo vicino stenti a sintonizzarti per paura di non essere compreso in ogni dettaglio. La tua vita è un continuo camminare, un continuo cambio di traiettoria e pensiero; tu sei abituato a questa modalità, per altri o chi ti sta accanto può risultare stancante se manifesti questa condizione questa. Di contro questa e la tua essenza, parli molte lingue, trova quella con cui relazionarti nel maggior numero di volte e condizioni

 

 

  • Amico che parli con me, donna che parli con me, mondo che parli con me, collega che parli con me ti prego usa le modalità da cantore, menestrello, così ti vede la mia fantasia. Sei un costruttore di fiabe che pochissimi conoscono, pochi sanno chi tu sia. La fiaba esiste per essere condivisa. Potrebbe essere questo un cambio di programma, il taxi o il treno da prendere: costruttore di fiabe per piccoli e grande. Nel bosco della tua vita trovati uno spazio in cui poter condividere le tue storie immaginate, fai scendere tra la gente i tuoi draghi, le tue principesse, i tuoi castelli e i tutti i tuoi mondi incantati. La tua realtà di ogni giorno è il treno dei pendolari che sistematicamente vivi e al quale ti sei abituato. Parti da qui. Leggi le tue fiabe, inventane nuove. Distribuisci magia a questi compagni di viaggio. Attraverso i feedback di ognuno migliori il tuo progetto e torni a casa la sera pienamente soddisfatto e con la consapevolezza di chi sei, quel mago che ha sorpreso il suo pubblico e soprattutto lo ha fatto divertire, lo ha entusiasmato. Ecco il punto ti serve trovare l’entusiasmo per entusiasmare. Poi con questa musica ti trovi a contemplare te stesso e ogni mondo visibile e invisibile.

 

 

  • Sono in sala ad assistere allo spettacolo, mie vecchie cassette, video e immagini della mia infanzia del mio essere easy rider. Euforia sommessa è il titolo. Ricordi che si accavallano con lo sfogliare sfogliato di un album di foto di famiglia, della mia infanzia del mio essere studente. Compiacenza. Studente modello nelle sembianze, ribelle nei sogni e nelle condizioni. Corse in spiaggia da solo perché mi piace parlare con me, sentirmi Rocky alla ricerca di Adriana. Intanto la sveglia mi sveglia è l’ora di andare a scuola, ieri, oggi di andare al lavorare. Vorrei rimanere a casa a fare un dolce. Accendo la radio e al solito volume mando tutti a quel paese, li allontano con il pensiero, sono bravissimo, perché nei modi sono l’uomo più presente che ci sia. E quando qualcuno, chiunque sia, mi vede ballare questa musica più delle volte in fondo in fondo si stupisce perché non porto la bandana. Sono un buon pirata mancato, il prossimo carnevale mi vesto così mentre con gli auricolari ascolto questa musica e bevo un bicchiere di latte in ogni dove sia.

 

 

  • Mamma mia che ritmo consequenziale, uguale sempre uguale, uguale sempre uguale, uguale sempre uguale… chissà cosa si immaginava “il giovane medico e celebre professore universitario Frederick Frankenstein, nipote del famoso dottor Victor von Frankenstein quando va in Romania” La storia racconta che “al termine di una lezione di neurologia all’università dove insegna, nella quale ribadisce l’impossibilità di ricostruire parti del sistema nervoso umano, riceve una visita da parte di un notaio, Herr Rosenthal, che gli comunica che il defunto barone gli ha lasciato un castello in Transilvania”. Ecco la similitudine con questa ipotesi dettata da questo suono che procede e semina teorie. Nel frattempo tutto si muove più o meno con il suo agire. Quale riferimento al viaggiare tra Francia e l’Inghilterra in una sonorità anni 60. Una ambientazione da mago. Si collega perfettamente alla precedente selezione, sono attinenti. Un film surreale che è già mutato in anni 80. Una scena in cui c’è una gigantesca macchina da scrivere come metafora della catena di montaggio in Orwell 1984. Complimenti, un altro visionario che sta al passo. Esprimi il tuo sentire, quello che sta in cantina, è utile al mondo anche se non ci credi.

 

 

  • Grazie! Monotonie come se stessi impegnato in un gigantesco puzzle. Il grazie sta nell’ironia chi di guarda comporre il puzzle senza sapere cosa pensi. Grazie è per allontanare ogni impiccione, e la distanza si avverte con questo brano che vede spunti di bellezza musicale insofferente. In riva all’agitazione c’è questa canzone. Un frigorifero pieno e non sapere cosa mangiare. Routine svuotante e sconfinata come la scena di Shine in cui Geoffrey Rush salta sul tappeto elastico ascoltando , la storia reale della vita di David Helfgott. In questo caso c’è un cappuccino o un gin tonic che diventa inesauribile in gioco tra realtà e finzione. È la tua sincerità evocativa, in questo caso un aprirti a me in maniera sincera, cosa che apprezzo molto, perché dovrebbe essere così. La verità vince dovunque e comunque. La verità ci apre alla trasformazione e non c’è bisogno quale artificio per godersela, l’unico modo è volersi bene a qualsiasi costo, nel bene del bene. E comunque nel suo colore generale questo brano ci riporta ad un famoso personaggio TARZAN. Immaginati ad ascoltare questo brano da sopra un albero, bella storia, complimenti!! Comunque aspetto il settimo brano!

 

Brano tappeto elastico Shine

 

 

 

 

 

Melania

Melania: un punto di partenza o di ripartenza, frenesia senza capire se è appagata o inappagata. Responsabilizzata, arrogante quanto basta, fondamentalmente sincera, vera. A volte dubbio e amarezza ti assalgono, anche in questo caso niente paura. Rapporto conflittuale o da aggiustare con la religione in quanto relazione con il mistico, l’universale. Libertà e costrizione come cultura popoli arabi.

 

 

 

 

  • Uno start, un punto di partenza, un’appartenenza. Quanto siamo stati coccolati da piccoli? O quanto siamo stati abbondonati? Da queste due condizioni si determinano le nostre scelte da grandi. Finché arriva qualcosa o qualcuno che ci fa pensare. E da lì si accende la palla di specchi, quella da sala da ballo, che solo a guardarla ci fa pensare e ci fa abbracciare di noi stessi. Al resto c’è tempo per capire.

 

 

  • Come il brano precedente, stesso start. Come se tutta la vita fosse una competizione, un: pronti e via. La resistenza è alla basa del twist o di qualsiasi altro ballo agitato. Quindi se la nostra vita è contrassegnata dal movimento c’è da capire se ne abbiamo voglia e soprattutto se abbiamo energia disponibile a sufficiente. Questo è un ballo che possiamo ballare da soli o in tanti. Se si è all’unisono si ci diverte comunque. Con questo brano comunichi che ci sei, stai al ballo. Quanto ti diverti, e se si, in che maniera?

 

 

  • Poi c’è la voglia di una amaca, di un dondolo, di un momento di stacco con le frenesie. Può essere una doccia in quella casa di campagna dove non andiamo mai, ma c’è tutto il ns sentire. Una passeggiata in mezzo la natura o in una città di notte. Ci sono delle domande e dei perché che capiamo solo noi, alle quali solo noi possiamo rispondere. Possiamo capire che lo stiamo vivendo e con chi li stiamo vivendo. Il dondolo o l’altalena ci fanno pensare cosa è giusto o cosa non è giusto per noi, non per altri. Per noi. Altra cosa è il generale, anche quello di Francesco De Gregori. Come siamo legati al pop italiano, quello di qualche anno fa e non so neanche io perché non lo scelgo nel mio jukebox. La prossima volta lo voglio ricordare.

 

 

  • Un gioco di entusiasmi reali, perché chi è veramente annoiata non lo dice cantando o sorridendo. In questo brano c’è un filo di presunzione che sicuramente è un fantastico apripista e allo tempo un punto di stop. Non avere paura di questi stop, sono fisiologici e biologici. Sono sani. Questa canzone è acqua pura.

 

 

  • Orologio che guardo nel senso di cosa faccio adesso? Spesso mi chiedo la progressione dei miei interessi e delle situazioni che vivo come stimoli realizzati o non ascoltati. Ecco, bell’invito, scegliere ogni istante per godersela. Cambia tutto crescendo, la noia aumenta anche se forse non è noia è incapacità di scegliere il giusto al momento giusto senza condizionamento di chicchessia. Intanto la musica va e faccio colazione pensando al prima e al dopo, alla differenza che vorrei invece fosse un unico mood. Pazienza e speranza

 

 

  • Una gita, la voglia di scampagnata. La fede esiste, nel pensare al sacerdore del paese e alle sue processioni. Penso alle preghiere forzate e al mondo dell’evocante. Solo chi vive in un piccolo centro può capire certi collegamenti ecclesiali e istituzionali. Tramandiamo insegnamenti che vorremmo si evolvessero. Tutto si evolve se siamo noi i primi a farlo.

 

 

 

  • L’Arabia, il sud est, le culture totalitarie mi piacciono. Potrà esserci un giorno una conquista perché in certe condizioni esiste la libertà negata e la sensualità esistente. Questi sono valori importanti differenti in una unica cultura li troviamo esistenti e contrapposti. Chi ha ragione? La mia anima, il mio sentire procede ugualmente e punta alla chiarezza. La storia ci insegna che il cambiamento parte da noi.

 

Con moto

Ogni mattina è verità infinita e possibile. Vastità di gioie e di pensieri, capacità. Questa è l’autentica possibilità, la capacità che coltiviamo e che esprimiamo con il nostro impegno, con la nostra fede, con le nostre intenzioni, qualsiasi esse siano. La vita è movimento in avanti, la vita è desiderio e il desiderio è fede. Fiducia nel percettibile e nell’impercettibile, fiducia in sé e coraggio di manifestare e realizzare i propri desideri. Buon giorno 🌞🍀🙏

 

Iolanda

Iolanda: volitiva, affollamento di pensieri, gioia raffinata, gusto. Sognatrice. Stenti a lasciarti andare in vario procedere forse perché pensieri, anche quelli semplice si accavallano. Potenzialmente maga e architetto. Sensuale in ogni casa che ti costruisci.  Ami la poesia. I dettagli e la memoria sono le assi portanti della tua vita. L’acqua ovunque si trovi è la tua allegria.

 

 

 

 

 

  • Che grinta! Che resistenza e che voglie di sguardi infiniti. Che libertà che intelligenza nel formularla come pensiero. Che voglia di essere amata secondo ogni progettualità della tua mente. Che sia montagna o mare, ami l’acqua e quello che può darti. Non so se l’hai veramente provata la conquista. È certo che lo senti, lo vuoi e lo sogni. Pensi in tutto questo a tua madre come madre, come passaggio di esperienza e di sapere. A volte, spesso, il sogno, lo sguardo si ferma lì.

 

 

  • Quante cose pensi e non fai e se le fai non ti sembrano come le hai pensate. Mille cose al momento, sei capace e forse ti perdi quell’unica impercettibile cosa o sguardo, l’unico elemento che ti può veramente soddisfare. Elegante in qualsiasi modo, forse anche quando ti arrabbi, in quel caso c’è da spaventarsi. Dedicati questo brano, ballalo con il tuo amore anche se non c’è dagli un nome, aspetta che arrivi.

 

 

  • Quanto ci metti a prepararti quando sei innamorata. La tua gioia quando è vissuta è un quadro prezioso, distante da dove sei. Quanto pensi? Quanto ti viene difficile scrivere. Occorre sudare e sudare per avere. Sei conformata per lasciarti andare, e invece? Ti impegni ad essere selezionatrice. Potenzialmente maga e architetto. Brava a cucinare nella tua tenda in mezzo al deserto, accogliente o in un camper davanti al mare, da sola o in compagnia. Usa questa musica per disegnare. Troppo mix di sogni e realtà. La libertà è una conquista; la vera libertà il coraggio e la perseveranza di conoscere cosa si vuole; viaggiare in lungo e in largo per trovare il proprio sentire. In parte sei omologata, puoi cambiare questa condizione, se vuoi. Volere è mantenere. Di fondo sei una gitana, forse in un’altra vita.

 

 

  • Porta con te la poesia quando arriva la sera e poi arriva la notta con l’euforia di averla letta. Sei una persona a cui piace uscire. Entrare dentro il tuo disegno è facile con naturalezza, impossibile in altre condizioni. Per ricevere come si vorrebbe bisogna dare come si vorrebbe ricevere. Questo brano è fagocitante il pensiero che sta al freno a mano come il contrario sta al decidere secondo passione. Puoi riuscire a ballare questo ritmo alla sola condizione di lasciarti andare senza pensare. Sazia è un bel retrogusto.

 

 

  • Buon giorno! Spalanchi finestre. Quanto ti piacciono i menestrelli e i poeti. Donna presente con tutta la colazione che ti permetti e nel mentre prepari il pranzo per oggi e altri giorni. Questa musica è l’occasione e la colonna sonora perfetta per una doccia. Questa canzone è perfetta con la bellezza, la gioia è un movimento come un ottovolante perché questa è la vita. Ti dimentichi che è così e ci rimani male. E quando ci rimani male riparti da zero e a volte pensi che palle! Ogni sconfitta porta con se un pezzo del puzzle della vittoria. Usa la fede.

 

 

  • La tua condizione primordiale è il barocco. Vivi in signorili appartamenti. Autentica ricchezza roccocò e austera condizione regale di possedimenti. Matematica. Il dettaglio e la memoria sono le assi portanti della tua vita. L’ultima volta che sei andata alle giostre, l’ultima volta che sei salita su uno autoscontro. La speranza sono le tue foto. L’acqua purifica.

 

 

 

  • L’entusiasmo è l’energia scatenante. L’aspettativa azzera la gioia. Ascolta questo brano che a tratti diventa mieloso,  appiccicante e distrugge ogni altra cosa. Questo è un brano che racconta e vive di ancoraggi, di cose vissute. Il nuovo è altra cosa. Questo brano vuole essere suonato e risuonato, ogni volta in una storia diversa o se è la stessa va rimodulata, aggiornata. La musica si evolve e ci evolve. Questo brano è possibile che racconti di una barca in mezzo al mare dove c’è gioia e vele spiegate, sia esso un sogno o realtà. Ottenere lo stesso quando si sbarca e si torna a casa in mezzo la città e la routine, questa è una conquista.

 

Amico della libreria

Amico della libreria: autoritario, istruito, evocatore rituale, prolisso quanto basta, rigida educazione, sensibile, ribelle, rabbia repressa, ripete senza gioia molte cose. Persona molto, molto complessa. Tratti di narcisismo. Risata controllata. Possibile che vivi alla ricerca di un senso pratico, il senso teorico è chiaro, forse troppo, adesso impertinente perché punzecchiante a sé. Ti capita di urlare e quando lo fai è veramente urlo. Divertente ironia di chi sa che potrebbe cambiare e rimane immobile e solidale al proprio immobilismo. La tua storia può diventare un film se utilizzi appunti e pensieri scritti o immaginati. Buongustaio come forma di sapere. Se sei un impiegato è la soluzione migliore, apparentemente in quanto non rischi. La tua creatività è l’ultima cosa alla quale pensi, se la metti al primo posto, proverai la differenza.

 

 

 

 

  • Evocazione come in un libro di fiabe dove l’antefatto è più corposo del racconto stesso. Silenzio in cucina, il caffè bolle. La preparazione è un rito, tutto quello che faccio è un rito. Sono un mago senza sapere di esserlo, sono un contemplatore. Ancora silenzio mentre il sole sorge. Un bambino silenzioso, sento di essere. C’è qualcuno rinchiuso in una cella, o forse sono io che non mi rendo conto che è così. In mezzo ad un bosco circondato da alberi, una casa sperduta, sarò io sperduto? Quanto sono importanti i genitori. La loro educazione è alla base dell’imperialismo di cui sono portatore e portante. Mi scendono le lacrime se guardo un lago, la natura, lo scompigliare dei pensieri. A volte pensano di me che sono cinico, in parte è vero altre volte è il riflesso di me, è l’austerità che metto dappertutto anche quando faccio due uova al tegame. Mi chiedo come fa a scorrere l’acqua. La luce accesa sul comodino, leggo per avidità. Vorrei, vorrei il vorrei del vorrei, voluto. Piango al pensiero di piangere. Meno male che esiste l’abito elegante; è la rappresentazione di un contegno che a volte per me è solo esteriore. Quanto mi piacerebbe giocare alle torte in faccia, solo per provare, o se l’ho già fatto, per riprovare. Nudo.

 

 

  • Ho appena sconquassato camera mia perché non trovavo il portachiavi. Che pena mi dico solo perché l’ho pensato, che pena. Mi sento così a volte, poi so che passa. Il rituale è la mia conformazione. Il rituale è un obbligo che mi pesa, mi sfianca. Poca allegria a ripetere le stesse cose, le stesse cose ripetute mi portano noia e rabbia. Voglia di scappare. Poi il guizzo che si infrange nel muro dell’impossibilità. Mannaggia, quante volte l’ho detto, quante volte non riesco a capire che “mannaggia” è un segnale di cambiamento che penso ci vorrebbe spesso. Non lo ascolto, non mi ascolto.. Dove sei? In quel pullman che arriva in piazza del paese nel momento in cui la piazza è deserta? Questa è la descrizione del film che sto scrivendo senza accorgermi. Un dovere dalla quantità di materiale e diari che si sono accumulati. Questa musica va a rima, a tempo con l’invocazione “oh mamma, oh mamma” a cui risponde “figlio mio!”. Sembrerebbe che c’è la Madonna, io non la vedo, vedo solo persone, gli altri la vedono, ci sono solo movimenti e confusione. Meno male che domani mattina preparo il mio buon caffè nel ripetere il ripetere.

 

 

  • Chi mi sta accanto sente la mia noia. Due sono le cose, o è come me, oppure certa il mio cambiamento, fugge. La Cenerentola che cerca un senso, sono. Un cane da guardia vestito da fata. Quanta regale impertinenza, quanta regale noia sopportata. La bellezza ha un compito: la limpidezza. Se la bellezza è torbida è sempre una costruzione della mente. Sento di essere una persona che si pavoneggia e si compiace e a tratti vagabonda in una accezione da disperso. Mi piace il carnevale perché mi piace mascherarmi. Mi piacerebbe fare una prova a vivere nel 700 e camminare di notte per le strade buie alla ricerca di questo canto di questa voce e allo stesso tempo la interpreto. Che sballo! Costruisco un madrigale con i miei sudditi.  Mi sento re. Tutto torna a posto quando vado in campagna, contemplo il pollaio, galline e gallo. Prendo le uova fresche e urlo alla campagna che mi restituisce l’eco con un’altra voce “ho l’uovo!”. Meno male che rido tornando a casa dall’ennesimo sogno. Non voglio assolutamente che gli altri mi scoprano. Sai che ti dico? Sembra che ti ascolto, ma di fatto sono talmente preso da me che ti lascio cantare, brava, brava. Ritorna il silenzio.

 

 

  • Doppia personalità. Per certi versi Wanda Osiris per altri il più povero dei poveri. Sei disposto a strisciare mentalmente e trovare l’architettura in tutte le modalità per arrivare al tuo obiettivo. Che spreco di energia. Possibilità di bellezza. Se riuscissi a catturare questo canto ancestrale e vivere appieno senza sconti si aprono per te soluzioni ed esperienze incredibili.

 

 

  • Un carretto che sale su una strada di campagna. La mamma stende i panni. I miei mi ha detto me li lavo e li stendo da me. Questa è la scena che sto rappresentando in un piccolo teatro davanti ad un pubblico. Le mie labbra sono colorate. È l’ora del travestimento. Lasciatevi divertire, tanto prima di tutto viene il mio di divertimento. Pagate il biglietto.

 

 

  • Meno male che la verità viene sempre a galla. Meno male che ti sei fatto una bella piscina di plastica e sguazziamo giocosamente. Voglio correre con il pallone colorato per la spiaggia e giocare in mezzo al mare. Voglio urlare, urlare, urlare, urlare.

 

 

 

 

  • Preparo un pranzo colossale, invito Giancarlo, Amedeo, Teresa, Gioacchino, Lorenzo, Francesco, Flavia, Rosetta, Fosco e tanti altri. Voglio fare con tutti un girotondo. Lo voglio fare in piazza, alla stazione, in bagno, mentre ci facciamo le docce, davanti al mare.