La volontà è il potere della rigenerazione, il saper dire ce la posso fare anche quando tutto sembra il contrario. La resistenza è la direzione
Ci sono fiori
Nel mio balcone
Anche da piante
Grasse
Ci sono arcobaleni
Nel mio coraggio
Anche da contingenze
Spinose
Ci sono frutti
Nel mio procedere
Anche da incertezze
Logiche
Ci sono pensieri
Nel mio guardare
Anche da cartoline
Vuote
Ci sono stimoli
Nel mio procedere
Anche da risposte
Contrarie
Ci sono soluzioni
Nel mio pensare
Anche da circostanze
Complicate
L’indescrivibile
È ciò che resta
L’assoluta libertà
In piena tempesta
Laddove c’è
Una ragione
Troviamo
La direzione
Con amore
Con passione
Madame: la mia voce è estremamente trasparente, quindi si capisce tutto quando parlo, poi la mia immagine ancora di più..
Daria Bignardi: mi sento molto più bella adesso che mi sento dei segni addosso, mi sento più io
Madame: io ho il suo stesso (Daria Bignardi) punto di vista: quando mi vedo con dei segni addosso mi sento più a mio agio con me stessa. È il motivo dei tatuaggi tendenzialmente. Le cicatrici mi piacciono anche nelle altre persone. Mi sento bella quando sto bene
Daria Bignardi: nessuno è mai brutto
Madame: mi concentro molto sui miei cambiamenti (…) è un periodo in cui sto cercando di curarmi molto. Il mio obiettivo è quello di essere serena, o comunque avere una base su cui potermi poggiare nei momenti di insicurezza, di dolore (…) quello è il mio obiettivo, quindi tutto quello che c’è al di fuori in realtà non lo vedo, o non voglio vederlo. La fame è una cosa che non ho voluto vedere, e ti assicuro che non la vedo.
Daria Bignardi: Agnès Varda ha detto che la vita artistica è fatta di ispirazione (il lavoro), creazione (la parte da cui parte tutto) e la condivisione con gli altri. Senza una di queste tre cose non c’è opera artistica. Ogni giorno risolvi problemi. È un lavoro artigianale che chiede ispirazione, passione e anche ossessione
Michael Stuhlbarg (Sig. Perlman) dal film Chiamami con il tuo nome di Luca Guadagnino “Non sono quel tipo di padre… Strappiamo via così tanto di noi per guarire dalle ferite Che finiamo in bancarotta già a 30 anni, e abbiamo meno da offrire ogni volta che troviamo una persona nuova, ma forzarsi a non provare per provare qualcosa… che spreco”
Daria Bignardi: bisogna soffrire parecchio per conoscersi bene; nel dolore ci si conosce
Antonio Dikele Distefano: Dio sono le cose che riusciamo a fare
Madame: scavo (per trovare l’ispirazione) libri, film vita, arte, ascolto di me, ascolto degli altri, la mia evoluzione
Daria Bignardi: il primo libro l’ho scritto a 7 anni si intitolava: Illusioni perdute. Mi sono sempre sentita scrittrice.
Jean François de Troy (French, 1679 – 1752 ), The Abduction of Europa, 1716, oil on canvas, Chester Dale Fund
Zeus si innamorò di Europa osservandola su una spiaggia insieme a delle ancelle, con le quali raccoglieva dei fiori e per averla ordinò a suo figlio Ermes (messaggero degli dèi, uno dei dodici Olimpi) di guidare i buoi del padre di Europa verso quella spiaggia. Poi assunse le sembianze di un toro bianco bianco e le si avvicinò per distendersi ai suoi piedi. Europa salì sul dorso del toro, impressionata dalla sua mansuetudine, e questi la rapì e la portò attraverso il mare fino all’isola di Creta. Zeus rivelò quindi la sua vera identità e tentò di usarle violenza, ma lei resistette. Il dìo si trasformò in aquila e riuscì a sopraffarla in un bosco di salici o, secondo altri, sotto un platano sempre verde.
Suo padre Agenore mandò i suoi figli in cerca della sorella ma nessuno si recò a Creta e così non fu mai più ritrovata. Zeus, a parziale recupero della violenza perpetrata sulla principessa di Tiro le fece tre doni: Talo (un gigante di bronzo, guardiano di Creta), il cane Laelaps (tanto veloce che nessuna preda riusciva a sfuggirgli) e un giavellotto che non sbagliava mai il bersaglio. Successivamente ricreò la forma del toro bianco nelle stelle che compongono la Costellazione del Toro. Europa, sposò poi il re di Creta Asterio e divenne la prima regina dell’isola greca.
Le gestioni vuote, quelle di difficile approvazione della coscienza, quelle fuori da culture precostituite. Spazio al vissuto che è sommatoria di delicate essenze. Sorprendere la mente. Che sia Santiago di Compostela o la trasversale della Sicilia la vita è un cammino. Nutrire l’anima
Vi presento un itinerario culturale musico teatrale che si muove su espressività, teatralità, ottimismo, ritmo, fantasia e benessere. Il Format coniuga partecipazione emotiva e spettacolare, utilizza l’ascolto musicale e relazionale. Quest’anno tornano i laboratori di Teatro ragazzi. Parlo con la musica è un format in cui possono partecipare le famiglie.
L’animatore, o il facilitatore culturale, sono professionisti capaci di “attivare un contratto di relazione ludica e comunicativa, in qualsiasi situazione”. La modalità teorica e pratica riguarda il programma Parlo con la musica. Questo percorso formativo offre strumenti di elaborazione creativa; approfondisce la ricerca nel campo delle offerte educative, favorisce in tal senso la comunicazione attraverso esperienze individuali di tutti i partecipanti.
Questa Officina ludico/creativa è un magnifico strumento di educazione esperienziale per artisti, animatori, educatori dal 1983. Dal 1988 è stato adottato anche come piano di lavoro di empowerment. Molti referenti istituzionali e d’impresa grazie a questo percorso (potenza del gioco relazionale musico/espressivo/teatrale) hanno tradotto e implementato la loro comunicazione d’impresa in spettacolo, con soluzioni di interesse e coinvolgimento verso i propri target group. A richiesta un’ampia case-history a riguardo.
Necessità di stare da solo, perché da solo, abbracciandomi, amando ogni dettaglio reale e surreale, ogni sperduta cocciutaggine, ogni inutile poesia, ogni mutismo, a piedi, in scooter o se è il caso in autobus, riesco a riconoscere le cose, le voci, i suoni di ciò che è naturale accorgersi e ringrazio il coraggio e l’avamposto di Justine per l’assist riflessivo di te amica che porti a pensare dal Pasolini detto che nulla è scontato e che è tutto scontato
Recensione del 16 settembre su La Sicilia a firma di Leonardo Lodato e un po’ di immagini storiche che riguardano il percorso del Format Parlo con la musica dal 1977