Risposta

LA MIA RISPOSTA
io o chi uguale a me, sentiamo di essere uomini di anima. Sentiamo le difficoltà, comuni a chi poetizza. Confermo, per quanto mi riguarda, di essere fieri più che tristi. La tristezza è di chi si ferma, di chi depone le armi. La tristezza è nell’animo di chi scambia negativo per positivo dando accezioni contrarie al loro significato primario/madre: di questo oggi se ne fa un grande abuso. Tu domandi “Come vi sentite?” Io ti rispondo OTTIMISTA, il senso dell’arte AUTENTICO E UMANITARIO è sempre in controtendenza. L’oggetto di attenzione è il ns social amico che vende i libri per pagare l’affitto. Le sfide vere sono in campi infiniti laddove c’è di tutto: vendere libri, camminare a piedi per infiniti luoghi, patteggiare il consumo dell’arte, sentire negli altri l’inferiorità confusa con la superiorità, e tante altre poesie altezzo sociali. Oggi gli artisti, gli outsiders in campo, si sentono abusati dal centro, da poteri, da contorni e dall’eco. Questo dichiarazione divampa e accresce i sottintesi. Noi ARTISTI siamo senza discriminazione tra bene e male, siamo liberi. Se ci sono ingabbiati è perché non hanno deciso. Io Salvatore Greco vivo e agisco la mia decisione, con ogni passione che mi appartiene. Mi impegno ogni giorno per reagire all’ipnosi sociale. Amiamoci così come siamo, in questo ci sono le basi della dignità.