Amare

Il primo livello di sapienza è saper tacere,  il secondo è saper esprimere molte idee con poche parole,  il terzo è saper parlare senza dire troppo e male, si deve parlare solo quando si ha qualcosa da dire, che valga veramente la pena, o, perlomeno, che valga più del silenzio. (Hernàn Huarache Mamani)

Ecco per questo ti ho scritto

Grazie, per me la vita è un continuo fluire e questo nn da tanto, da quando mi voglio veramente bene e nn mi accontento. Se mi arrivi in mente tanto da scriverti è perché è un forte sentimento senza una precisa collocazione e sento di inviare un momento d’attenzione che può anche farmi paura vista la forza del pensiero. Anche io provo lo stesso imbarazzo. Grazie dell’invito ma in questo momento oltre quello che ti ho scritto nn saprei cosa aggiungere. Ti voglio bene

Big Dream

La mia generazione appartiene ad un’era meno caotica di questa, più silente meno esposta. Molti dei miei coetanei sono grandi professionisti inquadrati in varie materie, si sono impegnati a costruire carriere, mantenere rigore e tradizioni. Li incontro per strada, li seguo sui social o in una chat di ex alunni, chiedo loro consigli, ci facciamo festa per pochi minuti, poi tutto finisce lì. Per le mie scelte tendenzialmente sono un lupo solitario, trasversale. Molti miei coetanei e non solo hanno fatto del loro sogno una missione, in armonia, sono utili alla società. Altri invece hanno intrapreso una carriera, un lavoro, perché obbligati, senza passione, gestendo e forse facendo pagare ad altri la loro alienante routine. Di questi una grande percentuale coltiva sogni estranei al loro menage, alla loro conseiutudine di vita, alle loro regole, al loro rigore. Molti sono arrabbiati si nascondono da ciò che veramente sono, diventano ruffiani. Mio padre ci ha insegnato a maneggiare i sogni, l’irrazionale, a farne spettacolo, a leggere, alla verità. Ci ha insegnato a dedicare la vita alla poesia, alla curiosità, io ci ho aggiunto la musica. Oggi pomeriggio mia sorella ha rappresentato dignitosamente questa modalità, questa educazione, ovvero dare priorità alla fantasia, all’imprescindibile, al proprio daimon, all’anima, anche su quelle aspirazioni senza nessuna certezza, a limitare l’uso del pilota automatico, a dare carburante all’estro se lo si possiede, ad esserne felici. Questo spettacolo, fuori da schemi in uso, è un invito necessario ad ascoltare se stessi. Sul palco del piccolo e accogliente Teatro del Palazzo della cultura di Catania i 7 allievi del laboratorio condotto da Paola Greco in BIG DREAM, trasmettono l’euforia e forse l’impellente esigenza di essere ciò che si è senza filtri, ci ricordano il sogno di essere appassionati. Ci invitano a trovarne un senso. L’eleganza è un punto di vista e questo spettacolo ci restituisce l’essenziale stimolo a vedere le cose come stanno senza edulcoranti. Invito tutti domani pomeriggio 5 maggio a vedere la replica ore 19 primo piano Palazzo della cultura via Vittorio Emanuele, Catania

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