Capolavori

 

In questo blog cito un libro di Bob Proctor “Sei nato ricco” (You were born rich) edizione www.bisedizioni.it, che punta l’attenzione sulla fede e le modalità che costituiscono questa grande potenza ogni istante rinnovatrice di ciò che si è e proiettante verso spazi inimmaginabili del proprio potenziale e di ciò che questo dona al mondo in un’accezione unica chiamata valore.

Ieri ho proiettato un mio prodotto cinematografico per la prima volta in una sala di spettacolo fruito chiamato cinema e di questo sono consapevole e grato alla mia vita che dopo 50 anni ho dato corso ad una concreta, profonda e potente passione, che è insita in me oltre ogni limite. La mia missione da più di 30 anni, è valorizzare l’individuo, attraverso e per mezzo del divertimento. Mi rivedo, ieri al cinema King di Catania, affiancato da più di 15 attori/collaboratori, oltre a Claudia e Fabrizio, con i quali coraggiosamente, decisamente, ho dato corso ad un sogno di questi anni, che si concretizza con la costituzione dell’associazione culturale Capolavori, che ha finalità artistiche/culturali nell’ambito del teatro, del cinema e della musica. Sono fiero di ciò. Ho fede in ciò che rappresenta la mia arte, il mio sé.  (Salvatore)

Si può davvero sapere a cosa si va incontro quando si accetta un determinato lavoro o si interagisce con una persona? Io potevo sapere che accettare di entrare in questo progetto mi avrebbe portato oggi a vedere il mio nome proiettato su uno schermo al cinema? L’universo evidentemente aveva in serbo qualcosa per me e per questo film, era destino che questo progetto entrasse nella mia vita. Stamattina i riscontri, dopo la proiezione al King, sono stati a dir poco positivi e l’armonia dell’universo si è unita alla nostra per creare un qualcosa di meraviglioso. Abbiamo creato venerdì l’associazione culturale Capolavori, il nome non è un caso, è più un augurio, un buon auspicio. A questo punto può andare solo bene, pensare positivo ci aiuta a creare qualcosa di positivo; bisogna crederci e io ci credo. (Claudia)

Dal libro di Bob Proctor “Sei nato ricco” (You were born rich) edizione www.bisedizioni.it: Prendiamo il racconto biblico di Davide e Golia, che figura sicuramente tra i più grandi documenti scritti sull’argomento fede. Come ricorderete, Golia, il gigante di Gath, entrò nell’accampamento israelitico vantandosi tronfio e invitandoli con scherno a trovare un avversario che combatteva contro di lui. Gli israeliti, naturalmente erano terrorizzati e nessuno si fece avanti accettando la sfida. Poco tempo dopo, tuttavia, quando Golia tornò ripetendo la sua sfida, Davide, un giovane israelita, udì le detestabili vanterie del gigante e si fece avanti raccogliendo la sfida. Infine, dopo molte suppliche agli anziani per il dubbio onore di misurarsi contro Golia, al giovane fu accordato il “privilegio” di andare a combattere. Gli anziani insistettero però affinché indossasse un’armatura di protezione, donandogli anche una spada con la quale sgominare il suo potente avversario. Davide rispose: “non sono avvezzo a queste armi, non posso camminare con questi impacci. Non sono le mie armi: dispongo di altre per sconfiggere il gigante”. Quindi si tolse lì’armatura e andò in battaglia, disarmato, ad eccezione di una fionda e di alcuni sassi che aveva raccolto nel ruscello vicino. Quando il capo dei Filistei, protetto dalla testa ai piedi dall’armatura, dotato di armi possenti e preceduto dallo scudiero, vide avvicinarsi il giovane israelita indifeso e inerme si infuriò. Disse a Davide: ” Fatti avanti ed io darò la tua carne agli uccelli del cielo e alle bestie della campagna”. Tuttavia Davide, che non era tipo da lasciarsi intimidire, rispose con queste parole: ” Tu vieni a me armato di spada, di lancia e di giavellotto: io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio delle schiere di Israele che tu hai sfidato. Oggi stesso il Signore ti darà nelle mie mani”. Mentre Golia aveva riposto alla sua fede in oggetti materiali come armature, spade e scudi, Davide aveva riposto la sua unica-mente in un Dio invisibile. Il risultato fu che il giovane pastore israelita sconfisse il suo ben più potente nemico. Con una sola pietra della sua fionda, Davide colpì Golia ed il gigante cadde a terra senza vita. Accettando il principio “lascia che accada e affidati a Dio” e credendo, come Davide, che quello che ci vuole per raggiungere il successo accadrà, anche voi conquisterete il vostro “gigante” (ossia assisterete alla manifestazione fisica dell’immagine al momento giusto). Vedete, il problema di chi non ottiene non ciò che vuole risiede nella mancanza, non della capacità di ottenerlo, ma della fede implicita nel principio “lascia che accada e affidati a Dio”, che stabilisce che qualsiasi cosa necessaria al raggiungimento degli obbiettivi, prima o poi si verificherà. Non crediamo che basti attingere alla grande riserva spirituale che giace dentro di noi per stabilire una connessione con la divinità (o con la fonte o con qualsiasi altro nome con cui identificate quel potere che costituisce ciascuno di noi). Tuttavia, se non create questa connessione all’interno della mente o se vi manca la fiducia nel vostro essere divino che deriva dalla fede nell’onnipotenza, non sarete mai quello che volete essere o non avrete mai quello che meritate giustamente di avere. Tutte le vostre preghiere rimarranno inascoltate, i vostri sforzi non daranno frutti ed il vostro atteggiamento negativo impedirà la realizzazione dell’obbiettivo. Una mente “satura” di paure di fallire o di immagini e di risultati indesiderati non può compiere, creare o produrre niente di valore, proprio come un sasso non può violare la legge di gravità volando in aria. […] Ricapitolando, il primo passo del processo creativo consiste nel rilassarsi e immaginarsi già in possesso di quello che si desidera (costruire l’immagine); il secondo passo è il principio “lascia che accada e affidati a Dio”.

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