Avete capito o no

Che ci stiamo a pensare, nel gioco occorre giocare.

Senza motivazione torniamo a casa.

Mi ricordo il paninaro vicino allo stadio Cibali, anni fa, altra configurazione di idee, senza social, meno incertezze.

Vorrei vedere tutti, dico tutti, i frammentari e i frammentati saltare sui tappeti elastici e chiedere poi loro di condividere con chi non l’ha ancora provato cosa si prova. Meglio essere sudati e felici che inamidati e fuori da ogni realtà. Vorrei vedere con questa musica le espressioni di libertà di una parata con tutti gente comune, in comune e extracomune, “volitivi” e “involitivi”, “pizza bianca” e “pizza rossa”, “buoni” e “aspri”, solidali e soli, fiduciosi e vittime. Quelli delle granite, quelli del mare, quelli del tramonto, quelli dei figli, quelli delle frasi, quelli del contrasto, quelli del silenzio.

Vorrei vederci senza retorica ballare e manifestare il sogno, realizzare . Rivoluzione è passione. Amore è conquista di sé.

Riprendiamo ad amare con la A maiuscola e balliamo. Stimoliano l’assurdo che sta nel reale. Bennato e bravo in questo, aiuta questo allargamento di pensiero. Bennato è un rossiniano senza tempo. Ritroviamo il tempo per abbracciarci, facciamo si che sia possibile, ballare come per un rito a favore della libertà, dell’espressione della gioia. Preparare un caffè splendid e sorridere e, e, e.

Ascoltiamo questo brano togliamo o trasformiamo ogni dettaglio che è fuori di noi, tiriamo fuori un certo dentro di noi.

Questa è pubblicità, quella in cui ascolti il pensiero, amico o sconosciuto. Un autore che parla di musica in un libro. Sai cosa è quello che mi piacerebbe sapere? Cosa pensi ascoltando questa musica, come interagiresti, che parola che gesto.

Avete capito o no di Edoardo Bennato

 

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